Una startup italiana avrebbe brevettato un depuratore per l’aria dotato di filtro anti Sars-CoV-2 e a breve dovrebbe essere sperimentato, installando 52 apparecchi, nell’Istituto Superiore Schiaparelli-Gramsci di Milano.
Il progetto pilota è frutto di un protocollo di intesa tra Nanohub, la scuola e la Dto, società italiana che opera nel settore della commercializzazione ed assistenza tecnica di strumentazione scientifica e prevede il comodato d’uso dei depuratori per un anno.
Il congegno dovrebbe essere in grado di inattivare in tempi rapidi la carica virale infettiva negli ambienti chiusi: in soli 10 minuti sarebbe in grado di inattivare il 98,2% della carica virale infettiva del Sars-Cov-2 in una stanza, in 20 minuti di oltre il 99,8%, fino ad arrivare al 100% in 30 minuti. L’efficacia del filtro è stata testata nel laboratorio di Elisa Vicenzi, capo dell’Unità di Patogenesi Virale e Biosicurezza dell’Ospedale San Raffaele di Milano.
La nuova tecnologia, dicono gli interessati, può “dare un importante contributo ed è per questo che abbiamo voluto avviare la collaborazione con la startup NanoHub che rappresenta una eccellenza nel campo delle nanotecnologie. Monitoreremo i risultati e ci auguriamo siano positivi”.
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