Gentile Sindacato, sono un assunto in fase C e sto assistendo basita ed indignata al mercimonio di deroghe aperto dai tavoli con il MIUR per decidere criteri e regole della “mobilità straordinaria”. Mobilità di cui cui l’attributo “straordinaria” pare abbia dato lasciapassare alle richieste più fantasiose, e nella solita logica corporativa, da parte di chiunque, e a danno delle categorie più deboli, facendo ricadere il peso della L.107 solo su una sparuta fascia di docenti: i neo-assunti della fase nazionale.
Trovo proprio da parte dei Sindacati assolutamente scorretto questo modo di procedere, nella misura in cui, è ovvio che se a qualcuno viene concesso il beneficio della deroga, qualcun altro ne pagherà le conseguenze, avendo la L.107, pure nel suo carattere iniquo per costituzione, creato dei contrappesi al suo interno. Il risultato, di questa distribuzione tanto iniqua di deroghe e favori, creerà così un altro mostro, alimentando divisioni e disparità all’interno della classe docente, già così in sofferenza e poco coesa, a seguito di riforme dell’istruzione così poco attente alla necessità di osservare una logica di intervento organica.
Leggiamo così già il benestare e il sostegno da parte di sindacati alle seguenti deroghe alla legge, creando una frattura ancora più profonda tra docenti assunti post L.107 e pre L.107:
– i docenti assunti in fase A e 0 hanno ben da sperare per una deroga al comma 108, che li voleva esclusi dalla mobilità, e conservando diritti e tutele non più presenti nella L.107: titolarità di sede, no assunzione su ambiti, no chiamata diretta;
– sempre in deroga al comma 108, gli assunti prima del 2014/2015 conserveranno la titolarità, e a loro non si applicheranno le nuove regole, contrariamente a quanto previsto dalla legge come contrappasso allo sblocco del vincolo triennale in merito alla possibilità dei trasferimenti;
– deroga pura allo sblocco del vincolo quinquennale per i docenti di sostegno che vogliono passare su materia, e in assenza di nessun contrappeso come previsto dalla legge, conservano anche loro tutti i diritti pre L.107;
– gli idonei, così già tanto favoriti, nonostante la perentoria affermazione di Renzi “ gli idonei sono idonei, non vincitori”, dopo aver derogato al T.U., ottenendo l’assunzione con precedenza assoluta sui docenti GAE, (stesso T.U. a cui si erano tanto appellati per far valere il loro diritto all’assunzione), avranno in omaggio anche deroga allo stesso comma 108, accedendo alla mobilità straordinaria (l’esclusione era un evidente contrappeso alla precedenza assoluta in fase assunzione);
E’ mai possibile che ora io debba arrivare a pensare, pur avendo così odiato questa legge, che questa sia può equa e distributiva delle richieste dei sindacati stessi? Perché alimentare così tanto la frattura tra chi ha tutte le tutele e chi non ha nessuna, creando un mercato del lavoro sempre più frammentato ed un sindacato sempre più incapace di creare coesione?
Io, come assunta in fase C, pertanto chiedo, avendo a cuore coesione, equità, onestà:
– che nella logica di queste benedette tutele crescenti (se è questa la logica che ha mosso la L.107), l’alleggerimento delle tutele, che la legge ha previsto, valga solo per il primo triennio al fine di poter assorbire i neo-assunti, poi, su posti comuni e stabili, al che si applichino anche per loro le vecchie regole (no chiamata diretta, no perdita di titolarità, no docenti di serie z);
– che nella logica dei contrappesi, a qualsiasi sblocco di vincoli, corrispondano opportuni bilanciamenti: o deroghe per tutti o per nessuno;
– che i posti di potenziamento siano intesi come “ore di potenziamento”, da distribuire su tutto l’organico dell’autonomia a completamento dei posti comuni, onde evitare di creare, come sta succedendo, una categorie di docenti di serie Z: “i potenziatori tutto fare”. Misura questa volta pure a sanare la “cattiva reputazione”, che la mala gestione di questa iniziativa, ha assegnato alle attività di potenziamento;
– che la mobilità straordinaria si attui per tutti con stesse regole e criteri, tenendo conto che le cattedre di potenziamento, così come ora concepite, come l’of, non possano essere svincolate, a causa della loro instabilità, dalle nuove regole;
– che l’organico di fatto entri a pieno titolo nell’organico dell’autonomia, e non solo come indicato dalla la nota 2805 del 11.12.15 del Miur, attraverso quote di flessibilità, ma legiferando, in merito, in modo chiaro e centrale. Questo al fine di favorire cattedre miste, onde evitare iniquità e il perpetrarsi della figura docenti tappabuchi.