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Detrazione spese di istruzione, quali documenti conservare?

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L’art. 1, comma 151, della legge 13 luglio 2015, n. 107 (buona scuola), ha modificato la detrazione delle spese per la frequenza scolastica che, a partire dal 2015, sono state distinte da quelle universitarie.

La detrazione, nella misura del 19%, spetta sia per le spese di frequenza della scuola secondaria di secondo grado sia per quelle delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.

Quali spese sono detraibili?

La detrazione spetta in relazione alle spese per la frequenza di:

  • scuole dell’infanzia (scuole materne);
  • scuole primarie e scuole secondarie di primo grado (scuole elementari e medie);
  • scuole secondarie di secondo grado (scuola superiore);

sia statali sia paritarie private e degli enti locali.

Tra le spese detraibili rientrano:

  • la mensa scolastica e i servizi scolastici integrativi, quali l’assistenza al pasto e il pre e post scuola
  • le gite scolastiche, l’assicurazione della scuola e ogni altro contributo scolastico finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa deliberato dagli organi d’istituto (corsi di lingua, teatro, ecc., svolti anche al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza)
  • il servizio di trasporto scolastico, anche se reso per il tramite del comune o di altri soggetti terzi rispetto alla scuola e anche se non è stato deliberato dagli organi d’istituto.

La detrazione non spetta per le spese relative all’acquisto di materiale di cancelleria e di testi scolastici per la scuola secondaria di primo e secondo grado.

Limiti alla detraibilità

La detrazione per le spese di frequenza è calcolata su un importo massimo di euro 800 per l’anno 2020 per alunno o studente, da ripartire tra gli aventi diritto.

Dall’anno 2020 la detrazione dall’imposta lorda per le spese di istruzione non universitarie spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120.000; in caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a euro 240.000.

Dall’anno d’imposta 2020 la detrazione per le spese di istruzione non universitaria spetta a condizione che l’onere sia sostenuto con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento “tracciabili”.

Documentazione da conservare

Per ulteriori approfondimenti:

CIRCOLARE AGENZIA DELLE ENTRATE DEL 25 GIUGNO 2021

Lara La Gatta

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