Nella legge di bilancio 2018 (la legge n.205 del 27 dicembre 2017), ai commi 252 e 253, vengono stabilite ulteriori misure riguardo il limite di reddito dei figli per essere considerati a carico. Il comma 252 eleva il limite a 4mila euro. Dunque per essere considerati fiscalmente a carico non bisogna superare la cifra. Questo vale per i figli di età non superiore a 24 anni. Se si supera tale limite anagrafico il limite è di 2.840 euro.
Tale meccanismo di calcolo, prevede detrazioni diverse a seconda del soggetto a carico (il coniuge, un figlio, o un altro familiare) e determina un importo commisurato al reddito lordo del contribuente.
Chi è considerato a carico
Sono considerati a carico: il coniuge non legalmente ed effettivamente separato; – i figli anche adottivi, gli affidati; gli altri familiari (genitori, generi, nuore, suoceri, fratelli e sorelle), a condizione che siano conviventi con il contribuente.
Come funziona la detrazione
La detrazione è calcolata in base a scaglioni di reddito, Bene ricordare che, in quanto detrazione, l’importo determinato riduce l’IRPEF dovuta, ma non l’addizionale regionale e comunale, che restano pertanto invariate.
La detrazione per figli a carico compete a ciascuno dei genitori nella misura del 50 % e non può essere ripartita liberamente fra i due soggetti. In caso di accordo, la detrazione può essere attribuita nella misura del 100 %, al coniuge con il reddito più elevato.
Massima detrazione è di 950 euro per ogni figlio, aumentata a 1220 euro se figlio inferiore a 3 anni. Poi ci sono ulteriori 400 euro in caso di figlio con handicap. Nel caso in cui ci siano 4 o più figli a carico c’è un’ulteriore detrazione di 1200 euro.