Nella notte tra il 20 e il 21 agosto, come riporta Agi, ignoti hanno infatti completamente devastato la sala polifunzionale dell’impianto “don Pino Puglisi”, utilizzata per le attività di studio, laboratori e corsi del Gruppo Sportivo Montespaccato, a Roma.
Armadi spaccati, libri stracciati e gettati in terra, scrivanie distrutte, impianto elettrico divelto, perfino il calciobalilla fatto a pezzi e reso completamente inservibile: questo il bilancio. Fortemente danneggiati anche il campo di calcetto e gli spogliatoi annessi dedicati alla scuola calcio e alle giovanili.
A commentare l’accaduto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: “‘Ignoti’ hanno completamente devastato la sala polifunzionale dell’impianto ‘don Dino Puglisi’ del quartiere Montespaccato di Roma, centro di riferimento importante per tanti ragazzi e famiglie. La mia solidarietà all’Asilo Savoia, che ne gestisce le tante attività, e agli abitanti del quartiere per questi vili atti di vandalismo e di intimidazione: lo Stato è con loro e farà la sua parte. Come Ministro assicuro la ripresa il prima possibile delle attività del centro polifunzionale: sport e cultura sono i migliori antidoti alla violenza”, queste le sue parole.
“Un atto intimidatorio”, per Asilo Savoia, azienda pubblica che gestisce temporaneamente le attività sportive a valenza sociale della società. A fine giugno il 15% delle quote della società erano state temporaneamente restituite al nipote di un boss. Una sentenza di revoca parziale della confisca, poi sospesa su richiesta della Procura generale della Corte di Appello, che aveva fatto molto discutere. Lo riporta Il Corriere della Sera.
La sentenza di revoca parziale della confisca a luglio era stata però sospesa su richiesta della Procura generale della Corte di Appello, anche a seguito della mobilitazione innescata dall’Asilo Savoia, azienda che ne gestisce temporaneamente le attività sportive a valenza sociale, con il programma “Talento & Tenacia – crescere nella legalità”.
Il presidente di Asilo Savoia che lo scorso luglio insieme all’intero CdA dell’azienda pubblica di servizi si era rivolto alle istituzioni invitandole a sottoscrivere un patto di comunità per Montespaccato, sull’atto di vandalismo che ha interessato l’impianto sportivo non ha dubbi: «È un attacco al Quartiere e a chi si impegna per migliorarlo. Se qualcuno pensa di intimidirci e costringerci ad andare via si sbaglia di grosso. Lo abbiamo già detto – ribadisce – anche se rimanessimo soli e senza alcun aiuto noi non abbandoniamo Montespaccato. Questo quartiere merita un presente e un futuro ben diverso da quello del clan Gambacurta”.
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