Novembre 2013: Renzi nella mozione per le primarie: “Gli insegnanti sono stati sostanzialmente messi ai margini, anche dal nostro partito. Abbiamo permesso che si facessero riforme sulla scuola senza coinvolgere chi vive la scuola tutti i giorni. Si tratta di un errore strategico: abbiamo fatto le riforme della scuola sulla testa di chi vive la scuola, generando frustrazione e respingendo la speranza di chi voleva e poteva darci una mano.
Il PD che noi vogliamo costruire cambierà verso alla scuola italiana, partendo dagli insegnanti, offrendo ascolto alle buone idee, parlando di educazione nei luoghi in cui si prova a viverla tutti i giorni, non solo nelle polverose stanze delle burocrazie centrali. Casa per casa, comune per comune, scuola per scuola, da Gennaio 2014 i nostri insegnanti, i nostri assessori alla scuola, i nostri circoli, i nostri ragazzi saranno chiamati alla più grande campagna di ascolto mai lanciata da un partito a livello europeo…. Chiameremo il Governo, il Ministro, i suoi collaboratori a confrontarsi sulle proposte e sulle idee. E daremo risposte alle proposte degli insegnanti, non lasciandoli soli a subire le riforme, ma chiedendo loro di collaborare a costruire il domani della scuola”.
A Febbraio, Renzi, nella sua relazione introduttiva alla Direzione Pd, riannunciava per i primi giorni di marzo l’inizio della “campagna d’ascolto degli insegnanti”. Ad Aprile, la “grande campagna” veniva riannunciata per i primi di maggio… Direzione pd 15 Luglio: “La madre di tutte le battaglie è la scuola. Ma su questo non abbiamo fatto tutto. Anzi… Vorrei che la settimana prossima, in una data compatibile coi lavori parlamentari, e vengo anche io, lanciassimo, in occasione del rinnovo della segreteria e della direzione collegata, un lavoro nelle località estive in cui il Pd parla di scuola”. 30 Luglio newsletter di Renzi: “Siamo partiti dall’edilizia scolastica e abbiamo aperto i primi cantieri. Quello più importante richiederà tre mesi di consultazione con le famiglie e i docenti e comprenderà gli argomenti da studiare, la formazione e l’assunzione del corpo docente, il rapporto con il territorio e l’autonomia. Questo è il cantiere più impegnativo”.
Forse Renzi non lo sa ma noi vorremmo, e non tanto sommessamente, ricordare che qualora vi fosse davvero un interesse reale all’ascolto – e non soltanto annunci propagandistici- il mondo della scuola una riforma l’ha in mente e presentata da anni: “La legge di iniziativa popolare per una buona scuola per la Repubblica”. Una proposta di legge discussa per mesi, condivisa da centinaia di insegnanti, genitori e studenti, sottoscritta da 100.000 cittadini. Una proposta di Legge che a giorni sarà ripresentata in Parlamento e che è possibile sostenere qui: http://adotta.lipscuola.it/
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