Si è chiuso un anno molto negativo per la scuola pubblica italiana, almeno dal punto di vista degli insegnanti, adesso che è arrivato il 2016 proviamo a dire di cosa avrebbe bisogno la scuola in questo nuovo anno.
È necessari partire da una premessa fondamentale che sta alla base del buon funzionamento della scuola. La premessa di cui stiamo parlando è la seguente: “ Non può esistere una Buona Scuola se i docenti non si sentono apprezzati, stimati e professionalmente considerati”. Ma nel 2016 di cosa avrebbe bisogno la scuola?
- Il rinnovo immediato del contratto collettivo nazionale di lavoro.
- Lo sblocco immediato dell’annualità 2013 al fine del calcolo degli scatti di anzianità.
- Rivalutazione economica degli stipendi degli insegnanti e del personale scolastico fermi dal 2007.
- Distribuzione del bonus sul merito secondo parametri esclusivamente oggettivi, in modo tale da non lasciarla alla discrezionalità dei dirigenti scolastici.
- Quantificazione e valutazione stipendiale dell’orario di lavoro sommerso dei docenti, impegnati in preparazione e correzione degli elaborati scritti, in preparazione delle lezioni e del relativo materiale didattico da utilizzare, in preparazione e svolgimento degli scrutini, in attività burocratiche di programmazioni, di programmi e di relazioni finali, in tempo dedicato alla registrazione digitale di voti, argomenti delle lezioni, conteggio delle assenze e calcolo delle medie.
- Di un giusto ed equo contratto integrativo sulla mobilità, in modo tale da eliminare l’onta degli ambiti territoriali e della chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici.
- La restituzione della titolarità per tutti i docenti su una scuola a tempo indeterminato, in modo da eliminare i contratti triennali individuali proposti dai dirigenti scolastici e rinnovabili per un secondo triennio.
- L’inserimento in ruolo di tutti i docenti abilitati che si trovano nelle GAE e che sono inseriti nella II fascia delle graduatorie d’istituto.
- L’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro nei licei.
- Una riforma scolastica basata su principi didattici e pedagogici, capace di risolvere le criticità emerse dai dati OCSE-PISA.
Nel 2015 purtroppo la scuola è andata nel verso opposto ai punti su indicati, ma siccome lo slogan del Partito Democratico è di cambiare verso, c’è la speranza in questo 2016. Ma nessuno si faccia illusioni perché il 2016 è un anno bisestile.