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Di Giuseppe (Idv): “Concorso? Basta con le prese in giro”

"Basta prese in giro! Non è più tollerabile che questo Governo continui a gettare fumo negli occhi all’opinione pubblica facendo passare per efficientismo e dinamismo giovanilistico, in materia di politiche occupazionali, l’indizione di un concorso per insegnanti, quando le graduatorie ad esaurimento pullulano di giovani e meno giovani, già abilitati e spesso già forniti di un bagaglio di esperienza sul campo che sono tenuti in condizioni di lavoro precario ormai da troppo tempo". Così, l’on. Anita Di Giuseppe, componente del Dipartimento cultura ed istruzione dell’Italia dei Valori.
"E’ ora di dire le cose come stanno: i tagli indiscriminati e lineari hanno determinato una situazione ingestibile all’interno del mondo del precariato scolastico per cui ci sono insegnanti plurititolati e pluriabilitati che non avranno comunque nessuna possibilità occupazionale, concorso o non concorso; le loro discipline di insegnamento (parliamo anche di materie di base) o le loro classi di concorso infatti sono state oggetto di scelte politiche assolutamente illogiche e insensate. E’ da anni che, attraverso interpellanze e interrogazioni parlamentari, sto cercando di porre il Ministro dell’istruzione, sia di questo che del precedente Governo, di fronte a delle responsabilità non più eludibili: vanno prese delle decisioni dopo aver analizzato accuratamente le situazioni, classe di concorso per classe di concorso, ordine di scuola per ordine di scuola, per cercare di sanare nello specifico i danni causati in passato" – prosegue il deputato IdV.
"L’obiettivo deve essere quello di portare ad un celere esaurimento le graduatorie di tutte le classi di concorso di chi, dopo aver già superato prove concorsuali, esercita la professione da anni e si trova ad essere irrazionalmente discriminato. Il resto è pura demagogia. Solo dopo aver effettuato una disamina equa e onesta del quadro che si è venuto a creare, non certo per colpa dei lavoratori precari, si può pensare di avviare nuove procedure di reclutamento, perché solo in questo modo si possono effettivamente offrire delle reali possibilità ai giovani che intenderanno dedicare il proprio futuro lavorativo alla scuola italiana" – conclude l’on. Anita Di Giuseppe.
Redazione

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