Rispondendo ad una interrogazione al Senato, il Vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha annunciato nella legge di bilancio 2019 potrebbe trovare posto “una misura di copertura totale del costo degli asili nido”.
La questione, secondo Di Maio, è strettamente legata con il tema della denatalità e della occupazione femminile.
Secondo il leader pentastellato vanno valutate misure di sostegno alla natalità e alle famiglie italiane. La copertura dei costi per gli asili nido potrà avvenire con fondi europei e con “la riorganizzazione dei contributi adesso frammentati”.
I poli educativi della legge 107
Uno dei decreti applicativi della legge 107, e precisamente il numero 65 (Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni), prevede già ora appositi stanziamenti per la diffusione dei servizi per la primissima infanzia che, secondo il modello proposto dal decreto stesso, potrebbero integrarsi con la scuola dell’infanzia in modo da garantire percorsi educativi e didattici in continuità per la fascia 0-6 anni di età.
Ma il decreto stesso, accolto bene dalle regioni e dagli enti locali, non ha mai riscosso troppo favore nel mondo della scuola per il timore che la scuola dell’infanzia perda la sua specificità educativa e pedagogica trasformandosi poco per volta in un servizio a carattere assistenziale o addirittura a domanda individuale.
I possibili costi
Non resta che aspettare la legge di bilancio per capire come il Governo Lega-M5S intenda promuovere i servizi per la primissima infanzia e soprattutto come ritiene di coprire i costi per la diffusione di asili nido gratuiti (va ricordato che nella precedente legislatura un disegno di legge proposta da Francesca Puglisi finalizzato proprio a questo scopo prevedeva un impegno di spesa di nome meno di 6 miliardi di euro e proprio per questo motivo rimase lettera morta)