“In 10 anni il taglio dei parlamentari può far risparmiare 1 miliardo di euro alle casse dello Stato. Che può essere speso in cose molto più utili. Esempi? 133 nuove scuole o 67.000 aule per i nostri bambini; 13.000 ambulanze; 11.000 medici o 25.000 infermieri; 133 nuovi treni per i pendolari Per farlo bastano due ore in Parlamento. Cosa aspettiamo? Facciamolo subito!”. I numeri delle opere che si potrebbero realizzare andando ad eliminare 345 parlamentari, sono stati in un post su facebook, dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Se si approverà il progetto, che ha incassato il via libera del Senato lo scorso febbraio e poi a luglio, con in mezzo il sì della Camera ad inizio maggio 2019, il M5S scrive: “ora mancano due ore di lavoro ed è legge”.
Leggendo nel blog dei 5 stelle, il risparmio sicuro sarà per gli italiani pari a “mezzo miliardo di euro ad ogni legislatura, 345 stipendi da 14 mila euro al mese che i contribuenti non dovranno più pagare e che torneranno nelle loro tasche. Abbiamo già abolito i vitalizi e le pensioni d’oro, ora manca l’ultimo sforzo alla Camera per portare a casa questa terza riforma anti-casta, la più importante di tutte”.
“Il voto definitivo sulla riduzione di deputati e senatori – continua il M5S – sarà inserito nel primo calendario utile già mercoledì prossimo, in occasione della conferenza dei capigruppo”.
“A qualcuno, da una vita profondamente attaccato alle poltrone, è mancato il coraggio di portare a termine il lavoro, e chissà che uno dei motivi della caduta del governo precedente, in pieno agosto, non sia anche e, soprattutto, questo. Il MoVimento 5 Stelle invece ha preso un impegno di fronte al Paese, lo ha portato avanti passo dopo passo e non permetterà che l’obiettivo sfumi adesso che è stato quasi raggiunto il traguardo”.
Per i “grillini”, quelli risparmiati “non sono briciole, ma soldi veri per i cittadini. Non pretendiamo di risolvere i problemi del Paese con il taglio dei costi della politica, ma abbiamo sempre detto che dopo anni di sacrifici e austerità a danno di lavoratori e imprese toccava alla politica tirare la cinghia e dare l’esempio”.
“È quello che abbiamo fatto spontaneamente per 5 anni dall’opposizione e che facciamo tuttora: tagliarci parte dello stipendio per finanziare il microcredito alle imprese. Ma una volta al governo era giusto estendere per legge a tutto il Parlamento, il rispetto sacro dei soldi pubblici che ci ha sempre contraddistinto. Con il taglio dei parlamentari la nostra democrazia sarà più snella ed efficiente, a misura di cittadino invece che di casta”, concludono i 5 stelle.
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