Un dipendente pubblico, quindi anche un insegnante di ruolo, non può ricoprire il ruolo di amministratore di una società. La norma non ammette deroghe. A meno che il lavoratore sia un semplice socio dell’azienda, senza quindi detenere responsabilità di gestione, organizzazione e patrimoniali. Secondo Anna Ascani, deputata del Partito Democratico, la madre del vicepremier Luigi Di Maio non avrebbe rispettato questa norma.
“Nella vicenda dell’azienda della famiglia Di Maio – scrive su Facebook la dem – c’è un’altra cosa che non torna. Siccome da anni mi occupo di scuola ho notato sin dall’inizio che c’è qualcosa di strano di cui nessuno parla”
Secondo Ascani, in particolare, la posizione della madre del “grillino” va assolutamente chiarita, perchè “a quanto pare la ditta individuale, prima di diventare una Srl confluendo in quella dei fratelli Luigi e Rosalba (non si sa bene come), era intestata alla madre Paolina, che infatti firmava i contratti di assunzione (compreso quello di Luigi che, diversamente dagli altri poveretti, era in regola)”.
Ma che lavoro faceva la signora Esposito? “In quegli anni – risponde la stessa Ascani – era insegnante di ruolo di Italiano e Latino in una scuola Statale (oggi è dirigente scolastica) come lei stessa scrive nel suo cv reperibile online (nel quale però non menziona la società). La normativa prevede che gli insegnanti come dipendenti pubblici non possano svolgere il ruolo di amministratore in una società”.
La parlamentare si chiede, dunque, “come è possibile che l’azienda di famiglia fosse intestata alla madre di Luigi? Può fare chiarezza anche su questo il Ministro? Di certo avranno avuto una autorizzazione specifica. Può fornirci anche queste carte? Se le vuol dare a Le Iene va benissimo. Dirà anche stavolta che non ne sapeva nulla? Chissà”, conclude polemicamente la Ascani.
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