Il vicepremier grillino Luigi Di Maio conferma la linea della scuola da sostenere al meglio e a tutti i costi. Lo ha fatto l’8 novembre, nel corso di una videochat di Skuola.net, dopo aver parlato nei giorni scorsi di riduzione degli sgravi fiscali ai petrolieri, con i risparmi derivanti dall’operazione da assegnare proprio alla scuola e agli stipendi dei docenti “entro i prossimi due mesi” attraverso la legge di bilancio.
“Gli studenti devono capire cosa vogliono fare da grandi”
“Vogliamo mettere più soldi nella scuola e già il titolare del Miur Marco Bussetti ha reperito 7 miliardi per la sicurezza degli istituti”, ha detto il vice presidente del Consiglio.
Secondo Di Maio, inoltre, è giunta l’ora di personalizzare i percorsi formativi degli studenti che si diplomano per iscriversi all’università, rispetto a quelli di chi invece vuole conseguire la maturità e poi subito tentare di entrare nel mondo del lavoro: “dobbiamo far capire agli studenti cosa vogliono fare da grandi e sviluppare i loro talenti, investiremo fondi per questo fine”.
L’intendimento, quindi, è rivolto verso un potenziamento delle ore di orientamento, che può essere anche causa dell’alta percentuale di dispersione scolastica e quindi di abbandoni precoci ancora in età di obbligo formativo.
“I tecnici sono diventati come Cenerentola: vanno riformati”
Secondo Di Maio, inoltre, sempre a livello di scuola media superiore, “vanno poi rimessi in piedi gli Istituti tecnici: hanno un futuro assicurato nel mondo del lavoro, tutte le aziende mi dicono che hanno bisogno di nuove figure che non arrivano dagli istituti tecnici e commerciali che sono diventati negli anni come Cenerentola, e vanno riformati”, ha concluso il vicepremier.
Gli ultimi dati sulle iscrizioni agli istituti tecnici, forniti in queste ore da Eduscopio, comunque, ci dicono che l’interesse per tali scuole è già in risalita.