C’è preoccupazione, fra le sigle sindacali (e non solo) per le conseguenze che la crisi di Governo potrebbe avere sul decreto legge “salvaprecari” approvato dal CdM nei giorni scorsi.
Di Meglio (Gilda): vogliamo sapere i nomi dei ministri contrari al decreto legge del 6 agosto
Duro e polemico il coordinatore nazionale della Gilda che chiede anche che vangano fatti nomi e cognomi dei Ministri che dovessero rifiutarsi di dare il via libera al provvedimento: “Se il decreto sui precari non approderà in Gazzetta Ufficiale a causa della cieca opposizione di qualche esponente del Governo – afferma Di Meglio – chiediamo la massima trasparenza sui nomi di questi ministri. Se il provvedimento naufragherà, saranno loro a doverne rispondere a una platea di migliaia di docenti precari”.
“Il decreto legge licenziato il 6 agosto scorso dal CdM con la formula ‘salvo intese’ – spiega Di Meglio – necessita della firma di tutti i ministri per poter essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. E’ doveroso che chi si rifiuti di firmare il decreto, sancendone quindi il fallimento, se ne assuma personalmente la responsabilità.”
Presa di posizione del Partito socialista
“Il Governo che Salvini sta per far sfiduciare aveva sottoscritto un importante accordo con i Sindacati della scuola, accordo che prevedeva, tra le altre cose, il graduale adeguamento agli standard europei dello stipendio dei docenti e maggior dignità economica e di mansione per DSGA e personale ATA”: è quanto sostiene il Partito socialista italiano in un comunicato diramato nella giornata del 9 agosto-
“Il Governo Conte – si legge ancora nel comunicato – aveva, seppur faticosamente ed in maniera caotica ed incoerente, avviato un percorso di stabilizzazione dei precari”, ma ora con la crisi di Governo il decreto approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri rischia di essere solo “carta straccia”.