In occasione della Giornata Mondiale dell’Insegnante, la Gilda degli insegnanti e l’Associazione Docenti Art.33 hanno promosso un convegno per riflettere sulla funzione e il futuro della scuola pubblica, intesa come scuola dello Stato, di fronte alle grandi trasformazioni sociali ed economiche che il sistema capitalista sta affrontando.
Rino Di Meglio, coordinatore nazionale Gilda, pone l’accento sul recupero della valorizzazione della figura dell’insegnate: “Quella di oggi è una riflessione sulla nostra condizione di docenti nel mondo occidentale perché ci sono eventi comuni nella crisi della professione che sono quelli culturali ed elementi più tipico dell’Italia che vede gli insegnanti trattati in maniera peggiore dal punto di vista economico e professionale, per trarre poi da queste riflessioni soluzioni per cercare di invertire questa deriva culturale”.
“Il tema di oggi è come la scuola si pone difronte alle trasformazioni epocali del mondo”, spiega Fabrizio Reberschegg presidente Associazione Articolo 33. “Partendo da come storicamente è stata concepito il contenuto del l’insegnamento e della cultura in Italia, passando per una critica della legge 107 che consideriamo da superare. Su questo gli insegnanti hanno molto da dire e devono ritornare protagonisti del mondo dell’insegnamento”.
Recuperare le capacità deduttive che si stanno perdendo è stato uno dei numerosi spunti di riflessione lanciati da Ermanno Bencivenga, Professore di Filosofia all’Università della California, Irvine. “Gli strumenti informatici contemporanei minacciano la capacità delle persone di tracciare collegamenti logico tra contenuti mentali. Oggi tutti i dati sono disponibili in tempo reale, quindi quella capacità che ci aveva spinto alla deduzione si perde. Dovremmo quindi istituire una pratica quotidiana di esercizi di ragionamento per supplire a quelle carenze che derivano dalle nostre abitudini quotidiane. Per questo propongo l’insegnamento della Logica in questo senso in tutte le scuole di ogni ordine e grado”.