E’ utile e da apprezzare il valore scientifico delle attività svolte dall’istituto di valutazione e va accolto con interesse l’annuncio che l’Invalsi intende concentrare le proprie indagini, seppure su campioni di scuole, per sviluppare una misurazione del valore aggiunto dei risultati conseguiti anche attraverso un’analisi dell’evoluzione nel tempo degli apprendimenti.
Ciò che non va bene è la residualità con cui viene considerato il ruolo degli insegnanti in questo contesto.
Le prove strutturate che si sono svolte quest’anno, aspetto importante di innovazione nella nostra scuola, hanno richiesto da parte degli insegnanti un grande impegno e uno sforzo di riorganizzazione della didattica finalizzato a consentire agli studenti di affrontare i test e crescere in termini di competenze.
Sarebbe stato utile, anche nell’incontro di oggi, dar voce agli insegnanti in modo da considerare appieno esperienze professionali e criticità su cui più volte si è discusso nelle scuole.
A tal proposito appare incomprensibile – commenta Di Menna – che non si sia voluto tener conto di alcune indicazioni che la Uil scuola ha da tempo sollecitato:
– acquisire in sede di analisi dei risultati le esperienze degli insegnanti
– prevedere un coinvolgimento, un piano formativo, un sostegno agli insegnanti protagonisti di un complesso impianto innovativo.
– semplificare le procedure per lo svolgimento dei test.
Tutti elementi questi che mirano a favorire i processi di innovazione e che, anche oggi, insieme all’assenza degli insegnanti, non sono stati affrontati.
Home Archivio storico 1998-2013 Personale Di Menna: Invalsi, buona iniziativa, ma nessuna attenzione per il ruolo degli...