Nelle scuole superiori di Genova, il prossimo anno scolastico, non si farà lezione il sabato: la decisione è stata presa dal Commissario straordinario della Provincia di Genova, Giuseppe Piero Fossati, per la mancata copertura finanziaria delle spese per garantire il riscaldamento degli edifici scolastici.
A seguire la scuola in queste ore sembra di essere in un’opera di Kafka: da una parte si progetta di tenere aperte le scuole oltre le ore di lezione, per dare risposte all’emergenza educativa – apert ura lunga, fa notare il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, che era già stata introdotta dal ministro Fioroni, che ne aveva discusso con i sindacati, durata un anno e poi non se n’è fatto più niente per mancanza di copertura finanziaria – e dall’altro il sistema delle scuole alle prese con la realtà.
La decisione assunta oggi a Genova – continua Di Menna – comporterà la necessità di prevedere una riorganizzazione della didattica che la comunità scolastica dovrà affrontare, non in virtù di una possibilità connessa con l’autonomia scolastica ma a causa di una necessità economica, perché non ci sono i soldi per garantire il riscaldamento durante le lezioni.
La vera emergenza che ha il Governo è recuperare soldi dalla vera revisione della spesa, dando centralità all’istruzione e affrontando nell’unico mo do possibile anche la questione della valorizzazione dell’impegno professionale del personale con un contratto di lavoro adeguato in tutti i suoi aspetti agli standard che ci vengono richiesti dall’Europa puntando a chiudere un accordo in tempo utile con la predisposizione della Legge di Stabilità che possa consentire il riconoscimento retributivo e le opportunità di carriera nell’ambito del triennio 2015-2017.
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