Non le manda a dire il sindacato al premier Renzi, che in un intervista radiofonica ha detto che “fa un po’ ridere scioperare contro governo che sta assumendo 100mila insegnanti”. Di questo passo, come avevamo preventivato, lo scontro tra Governo e rappresentanti dei lavoratori sarà inevitabile.
“La nostra preoccupazione – ammette Massimo Di Menna, leader Uil Scuola – è uno scontro tra Governo e scuola, tra Governo e insegnanti. Abbiamo già vissuto mesi di campagna informativa sulla buona scuola. Il problema non è lo scontro con i sindacati. Se nessun insegnante è d’accordo, se in tutte le scuole italiane aumenta l’irritazione e la protesta ci sarà qualche ragione e se si pensa di fare una buona scuola contro gli insegnanti si è fuori dalla realtà”.
Per Di Menna, certo, “le 100 mila assunzioni aggiuntive sono un fatto positivo, vanno tutte fatte e insistiamo affinché si facciano in tempo utile, per decreto”. Il problema è che “quella disegnata dal Governo è una riforma che richiede radicali cambiamenti: ci sono misure che sono alla base delle proteste e quindi dello sciopero”.
Il segretario generale del terzo sindacato Confederale ricorda che con il ddl di riforma, se approvato, “si licenziano insegnanti precari che hanno lavorato per anni e che ora hanno acquisito l’abilitazione perché non si possono reiterare i contratti”. Per questo motivo, “va tolto l’articolo e previsto un piano pluriennale”.
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Inoltre, “si danno super poteri ai presidi, che decidono su tutto dalla valutazione alla didattica, dalla retribuzione alla scelta degli insegnanti. Che fine fanno il pluralismo culturale e la libertà di insegnamento che rappresentano il cuore dell’autonomia scolastica? Il testo va radicalmente cambiato”.
Come se non bastasse, “si decide del rapporto di lavoro senza contratto. Ingiusto e inaccettabile per gli insegnanti e per personale della scuola chiamato ad un compito professionale delicatissimo. Il testo va radicalmente cambiato e va avviato il negoziato per un contratto realmente innovativo”.
Di Menna ricorda, infine, che iniziative della Uil passate sono state finalizzate “a migliorare la qualità della scuola oltre che a riconoscere e valorizzare il lavoro delle persone. L’utilità della nostra azione c’è già stata rispetto alle precedenti proposte sul merito, la prima, quella della raccolta punti che era offensiva, la seconda, quella sugli scatti che era sbagliata, che poi sono state tutte e due ritirate. Il Governo deve riflettere, fare la stessa cosa, portare radicali cambiamenti. Lo sciopero è un sacrificio per il personale, ci aspettiamo rispetto e non irrisione”.
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