Secondo Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, il tempo che i ragazzi italiani passano a scuola è allineato con quello degli altri Paesi europei. Pertanto, dice Di Menna rispondendo al ministro Poletti, che il 23 marzo ha auspicato che i giovani svolgano non più di due mesi di vacanze l’anno, dedicando almeno quattro settimane ad attività lavorative, “il tempo delle vacanze scolastiche è dunque lo stesso, seppur distribuito in modo diverso da paese a paese. Questo significa che non abbiamo un surplus di vacanze. Detto questo – sottolinea il leader della Uil Scuola – va evitato di irreggimentare tutto. Non si può decidere tutto per tutti. Cosa far fare ai ragazzi, nel periodo di sospensione della attività scolastiche dipende dalla fascia di età e dal tipo di percorso, ed è questione che riguarda in primo luogo – afferma il sindacalista – le famiglie. Gli insegnanti possono dare suggerimenti, fornire consigli per l’orientamento”.
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Per Di Menna, quindi, “studi all’estero, stage, sport, lavoro, corsi legati all’età, alle capacità e alle esperienze maturate, tutto può contribuire all’istruzione e alla formazione dei ragazzi. Enti locali e Governo – conclude il sindacalista- possono favorire l’ampliarsi di queste opportunità e sostenere finanziariamente, attraverso tutti i canali di crescita culturale, le famiglie in situazioni economiche disagiate”.
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