I nuovi DPCM stanno imponendo di nuovo la didattica a distanza nelle scuole superiori per far fronte all’emergenza sanitaria legata al Covid 19.
I problemi, i soliti buchi neri di questa soluzione rimangono gli stessi di sempre, parzialmente affrontati ma non risolti del tutto. Parliamo della copertura di Internet in tutte le case degli italiani, parliamo degli strumenti digitali (pc, tablet) senza i quali lo studente non può collegarsi da casa, la mancanza di una piattaforma digitale integrata ed unica per tutte le scuole.
Oltre ai problemi noti, rimane anche quello della corretta diffusione della cultura del digitale.
È vero che i Millenium, sono i “nativi digitali“ per eccellenza, ma usano gli strumenti senza avere una vera conoscenza del mondo “Internet”, della tecnologia che c’è dietro, delle trappole che la Rete può avere se non la si conosce bene fino in fondo.
Sono tante le trappole e i buchi neri che si nascondono dietro l’utilizzo delle tecnologie digitali sia in ottica relazionale che social. Insidie che possono colpire i ragazzi, ma anche gli adulti senza appunto una conoscenza profonda, senza fornire loro le giuste coordinate.
Serve una sana prevenzione, la diffusione da parte di esperti degli elementi chiave che aiutino i ragazzi ad individuare e scoprire i pericoli così da poter sfruttare appieno le enormi potenzialità ed utilizzi offerti dalla Rete.
Un valido supporto in questa direzione è quello offerto da un team di psicologi del LabTalento dell’Università di Pavia, in collaborazione con l’associazione comPVter che hanno organizzato un webinar che ha coinvolto un centinaio di docenti e genitori con l’obiettivo di vivere la tecnologia in modo sicuro e consapevole e vivere il modo corretto l’utilizzo del mondo Internet.
Il tema è di stretta attualità: la diffusione del Covid, l’avvio del nuovo anno scolastico con parte (al momento) della didattica svolta a distanza e lo smart working, hanno reso indispensabile un utilizzo corretto del mondo internet.
Professionisti della prevenzione del Cyberbullismo e docenti insieme per mettere insieme le conoscenze teoriche e pratiche per combattere e prevenire ogni fenomeno sociale distorto di Internet.
Gli esperti hanno coinvolto il pubblico on line di genitori e docenti collegati, partendo dall’esperienza avuta con i giovani pochi giorni prima. Il seminario online, “Tech&Friends 2.0”, infatti, è stato il secondo step di un incontro omonimo rivolto ai ragazzi dai 6 ai 13 anni.
L’obiettivo dell’incontro era quello di realizzare un “galateo 2.0” utile per comunicare in maniera positiva e con rispetto verso di sé e gli altri. Nel progetto erano previsti anche dei laboratori denominati Stima (Sicurezza, Talento, Intelligenza emotiva, Motivazione, Autostima – Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica, Arte) seguiti da Genitori e studenti nel cortile dell’Università.
Altra iniziativa interessante, con un perimetro più ampio ma che riguarda anche il contesto digitale è quella legata al nome di Fondazione TIM e Save The Children insieme per il progetto “Riscriviamo il futuro” che ha l’obiettivo di mettere in “Rete” le scuole e le risorse educative territoriali per costruire, si legge in una nota, “vere e proprie comunità educanti in grado di garantire ad ogni bambino la possibilità di apprendere e sperimentare i propri talenti e le proprie capacità”
Contrasto alla povertà educativa e supporto ai contesti di particolare fragilità socio-economica nel percorso scolastico dei ragazzi con un’articolazione del progetto tra scuola e territorio.
L’intervento si svilupperà attraverso il supporto allo studio, il rafforzamento delle competenze digitali, la promozione di stili di vita sani, la promozione di attività rivolte al miglioramento del contesto sociale e civile dei territori.
Il progetto si articolerà su una rete di associazioni partner territoriali di Save the Children e raggiungerà circa 11.000 bambini e adolescenti nelle città di Ancona, Bari, Genova, L’Aquila, Milano, Napoli, Palermo, Potenza, Prato, Reggio Calabria, Roma, Sassari, Udine e Venezia.
Tanti progetti interessanti, serve però una regia unica. Senza un “galateo 2.0” non ci sarà mai una educazione al “digitale” universale e uguale per tutti.
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