”E’ necessario avviare un percorso di stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione che lavorano nella scuola e nella sanità e garantiscono il funzionamento di due pilastri essenziali del welfare come l’istruzione e l’assistenza sanitaria”.
”In molti casi – spiega Di Pietro – il precariato, per via dei passaggi d’intermediazione della manodopera, costa più delle assunzioni dirette. Questa piaga va sanata nell’interesse dei cittadini che vogliono una sanità sicura e una scuola pubblica efficiente e di alta qualità”.
Nell’atto ispettivo il leader IdV chiede al governo ”se non intenda dare avvio a un percorso di stabilizzazione dei precari, cadenzato nel tempo con date certe e con le necessarie coperture finanziarie, e se non ritenga di voler chiarire come garantire i servizi pubblici con i 260mila precari censiti, senza che ci siano prospettive di lavoro immediate e, in prospettiva, di lavoro stabile”. Nel testo dell’interrogazione, inoltre, Di Pietro denuncia la politica sbagliata dell’esecutivo ”fatta da una parte di blocco delle assunzioni e dall’altra di tagli lineari” che ha prodotto precariato senza diritti, creando anche il dramma degli esodati. Secondo il leader dell’IdV ”è necessario da un lato predisporre un intervento urgente che dia prospettive di lavoro immediate ai precari della Pubblica amministrazione in scadenza e, dall’altro, adottare scelte politiche di segno drasticamente contrario a quelle che hanno creato questa mole enorme di precariato in modo da garantire lavoro stabile”.
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