L’iniziativa è stata finanziata con fondi europei del Pon sicurezza stanziati nelle quattro regioni dell’obiettivo convergenza, cioè Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. In Sicilia i due centri di ascolto si trovano all’interno dell’istituto tecnico commerciale ‘Duca Abruzzi’ di Palermo e nell’istituto comprensivo ‘Enrico Fermi’ di San Giovanni La Punta, a Catania.
Secondo uno studio del Censis relativo al quadriennio 2006-2010, la riduzione di frequentanti al primo anno degli istituti tecnici è dell’11,1%, che corrisponde in valori assoluti a 2365 studenti in meno. Il fenomeno è particolarmente marcato nella provincia di Catania (-16,1%,), seguita da Palermo (-12%), e Messina (-11,5%). Secondo la rilevazione, la diminuzione è in linea con quanto accade nelle regioni meridionali, ma in controtendenza con quelle centro- settentrionali, dove invece si è registrato un aumento medio del 3,5%.
A trainare la capacità di attrazione degli istituti tecnici sono soprattutto le regioni del Nord-Est, con un aumento superiore agli 8 punti percentuali, seguite da quelle del Nord-Ovest (+3,4%).
“La formazione paga, specie se è tecnica – spiega Giuseppe Roma, direttore generale del Censis – In Italia ci sono circa 220mila domande di posti di lavoro intermedio di tipo tecnico che non vengono esaudite per mancanza di studenti; ciò è dovuto a un difetto strutturale dell’opinione pubblica italiana che tende a svalutare il lavoro tecnico e professionale, a scapito del lavoro impiegatizio. Negli altri Paesi europei, invece, la formazione tecnica gode di pari reputazione rispetto a quella accademica. In una congiuntura economica critica come quella odierna – aggiunge Roma – diventa fondamentale per un Paese creare impresa, entrare a 23 anni nel mercato del lavoro e valorizzare il lavoro manuale”.
Il bilancio relativo all’abbandono scolastico negli istituti tecnici del territorio siciliano viene definito ‘sconfortante’ dal rapporto del Censis che rileva le performance peggiori nelle province di Trapani e Siracusa, con, rispettivamente, il 19,2 e il 17,4% di abbandoni. Analizzando le specificità delle diverse province siciliane, emergono picchi di criticità nella provincia di Ragusa, dove nel biennio gli istituti professionali perdono il 43,5% di studenti e nella provincia catanese, con il 40,3%. Messina si distingue per il più basso numero di dispersi (25,9%), valore al di sopra della media nazionale.
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