Dario Di Segni, presidente della Comunità ebraica torinese, nel Giorno della Memoria, a margine della commemorazione a palazzo civico di Torino, ha sottolineato che il Mediterraneo è diventato un cimitero come Auschwitz.
“Auschwitz è stato il cimitero dell’Europa di ieri, il Mediterraneo sta diventando il cimitero dell’Europa di oggi. Il tema dell’accoglienza va affrontato con forza, l’Europa n on può girarsi dall’altra parte davanti a chi fugge perché ha la propria vita a rischio”.
Il presidente della Comunità ebraica torinese ha giudicato “preoccupante” il fatto che “crescano i populismi in Europa”. “C’è una involuzione – ha osservato – in alcuni paesi europei crescono forze politiche che fanno leva sulla paura del diverso. All’orizzonte c’è il rischio che crolli la costruzione stessa dell’Europa e questo va combattuto”.
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Altro fatto “molto preoccupante” è la recente riedizione in Germania del Main Kampf. “Serve educare i giovani sul ruolo che ha avuto questo libro. Attraverso gli interventi nelle scuole possiamo creare un sistema di anticorpi necessario, visto che in Europa riaffiora la paura del diverso e dell’antisemitismo”, ha concluso Di Segni annunciando che l’assemblea delle Nazioni unite ha deciso di presentare all’Onu ai primi di maggio l’opera omnia di Primo Levi, che è stata appena tradotta e pubblicata da Norton negli Stati Uniti.
C’è anche da dire che quando gli ebrei tedeschi si affollavano ai confini dei paesi europei per sfuggire alla minacce naziste, prima che cominciassero le grandi retate di massa, nei parlamenti “democratici” si discuteva se fosse il caso di accoglierli, visti i bisogni della popolazione locale e viste le condizioni generali di quei profughi. L’attendismo e il sospetto impedì di salvare dalle successive stragi centinaia di migliaia di ebrei.
Troppe somiglianze ai giorni d’oggi ci riportano a prima dello scoppio della seconda guerra mondiale e a prima della Shoah