La crescita esponenziale delle diagnosi di DSA nelle scuole italiane non è una novità, ma negli ultimi tempi il fenomeno crescente deve condurre ad una seria e approfondita ruflessione, Vero è che a tutti gli alunni deve essere garantito il diritto all’istruzione percgè sancito dalla Costituzione e quindi nel contempo l’integrazione degli alunni disabili sulla base di quanto previsto dalla legge 104/1992. T
uttavia di questa legge se ne è fatto un uso scriteriato, o meglio col passare del tempo, di un abuso che di fatto ha comportato un aumento delle diagnosi di accertamento della disabilità. Sulle varie forme di disabilità necessitano oggi docenti specializzati e competenti capaci di stilare diagnosi approfondite per predisporre un Piano Didattico Personalizzato in grado di favorire sia il processo di integrazione che quello di garantire il successo formativo degli alunni. Un eccessivo aumento delle diagnosi dei DSA può far sorgere il sospetto di una poco approfondita e superficiale analisi dei casi scaturiti da un’osservazione approssimativa dei comportamenti degli alunni che presentano problemi di dislessia, di diasculia o di disgrafia.
E’ pur vero che nei primi anni di vita scolare alunni che presentano difficoltà di lettura e di scrittura non sono subito identificabili e quindi hanno bisogno di un maggiore periodo di osservazione diretta da parte dei docenti che devono stare molto attenti a capire le dinamiche sociali, relazionali dell’alunno con DSA, E’, altresì, anche vero che in Italia spesso le diagnosi si fanno, a volte, in maniera non sempre omogenea per cui sull’intero territorio nazionali si riscontrano elementi di discrepanza del fenomeno a livello regionale.
Sta alle commissioni ASL che devono rilasciare le relative certificazioni porre maggiore attenzione alle reali situazioni dei disturbi di apprendimento, altrimenti se così non fosse, vedremo aumentare in maniera esponenziale i casi di diagnosi di DSA.
Certamente tanti casi di DSA in una istituzione scolastica possono far accendere la “lampadina” che le cose bnon vanno per il verso giusto e che ci sono falle nel sistema. Quando si parla di forme di disabilità bisogna soprattutto rispettare la dignità della persona umana, perchè alterazioni non devono ledere il sacrosanto diritto, da parte dell’alunno DSA di non poter usufruire di un ausilio, cioè di un insegnante di sostegno, rispetto a chi problemi di DSA ne presenta in maniera quasi percettibile da vedersi riconosciuto lo stesso il diritto ad avere un insegnante di sostegno.
Si auspica una maggiore severità da parte delle commissioni ASL che certificano il riconoscimento della disabilità e nel contempo di maggiori controlli da parte degli organi competenti. In quest’ottica si garantisce il diritto ad usufruire di un aiuto per permettere all’alunno il raggiungimento del successo formativo.
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