Perché l’immissione in ruolo dei precari è possibile, è fattibile, può essere indipendente da qualsiasi processo di riforma della scuola. Piazze unite, sindacati, tutti, uniti, e questa è una cosa che non so più quando si ripeterà, uniti, non da tre fischi, ma da oltre 300 mila fischi che in tutta Italia hanno comportato chiusure di scuole, invasioni di strade, discussioni pubbliche in piazza, cortei, presidi, manifestazioni variegate. Il mondo della scuola questa riforma non la vuole. Questo è un dato di fatto ineccepibile, Nessun dialogo è possibile. Solo il ritiro di quel disastroso e non emendabile disegno di legge è conseguibile. E non venite a dire che gli insegnanti, gli Ata, i genitori, gli studenti, ma anche diversi dirigenti, non hanno capito questa riforma.
È stata capita, benissimo. Ed è per questo che la si vuole cestinare, perché non si vuole la scuola azienda, perché non si vuole il decisionismo anche a scuola, perché non si vuole la concorrenza, perché non si vuole la competizione tra scuole, perché non si vuole l’aziendalizzazione della scuola, perché non si vuole la gerarchizzazione, ma una scuola democratica, collegiale, inclusiva. Una scuola semplicemente pubblica, laica e democratica, cioè, semplicemente il contrario di quello che dispone questa riforma.