Le scrivo in riferimento alle recenti dichiarazioni riguardo la categoria degli insegnanti della scuola italiana.
Le confesso che sono letteralmente sconvolto: appena qualche mese fa, Lei è stata ospite del mio Istituto per parlare agli studenti di ricerca scientifica e mi sembra impossibile che Lei oggi possa avere fatto tali dichiarazioni, ossia che gli insegnanti lavorano solo 18 ore a settimana, che sono sottoutilizzati e che godono di privilegi.
Secondo me, la Sua disinformazione arreca danno alla categoria degli insegnanti e non rende giustizia del nostro effettivo lavoro. Le propongo di ritornare nel mio Istituto, di consultare il Piano annuale dell’offerta formativa, di seguire il lavoro di noi docenti non solo a scuola in classe, ma anche a casa tutti i pomeriggi quando non siamo impegnati con collegi, riunioni dipartimentali, scrutini, consigli di classe, corsi di recupero, incontri con i genitori o attività extrascolastiche perché in quelle circostanze siamo costretti a lavorare la sera oppure la domenica.
Venga a vedere quanto ci impegna e con quanta responsabilità ci opprime l’organizzazione di un viaggio di istruzione o un’uscita didattica oppure gestire un laboratorio o la realizzazione di tutte le attività curricolari ed extracurricolari della scuola. Oppure, oberati da molteplici impegni tra registro elettronico e documenti cartacei, scopra quanto poco tempo ci rimane per dedicarci al nostro aggiornamento che tuttavia continuiamo a fare responsabilmente a nostre spese senza alcun rimborso.
Forse Lei, abituata da deputata, a ricevere un sostanzioso vitalizio completo di rimborso spese non se ne rende più conto. Sempre da deputata Lei gode di numerosi privilegi non ultimo uno stipendio superiore del 60% alla media europea: privilegi che sono uno scandalo agli occhi di tutti.
La invito ancora ad andare negli Istituti a scoprire le eccellenze in matematica, nelle scienze, nella poesia, nell’arte, nella tecnologia, nelle lingue, nello sport; a scoprire quante iniziative vengono messe in atto per la formazione degli allievi, per garantire loro un ricco e variegato percorso scolastico e per aiutare chi presenta delle difficoltà: il tutto frutto del lavoro di docenti che non viene riconosciuto né valorizzato, anzi insultato dalle Sue parole.
L’hanno già detto in molti e questa è l’ennesima conferma: voi politici vivete in un altro mondo, non conoscete la realtà del popolo Italiano, le sue fatiche e le sue necessità e non siete disposti a rinunciare a un minimo dei vostri privilegi.
Concludo dicendoLe amaramente che Lei ha contribuito ad affossare ulteriormente la mia speranza per il nostro Paese e la mia fiducia verso i politici.
Distinti saluti