Le ipotesi di reato sarebbero maltrattamenti in famiglia in concorso, con l’aggravante della morte della persona offesa e istigazione al suicidio.
Una doppia tragedia nella quale si trova ora una coppia di coniugi forlivesi 50enni, lei insegnante, lui libero professionista.
Il 17 giugno scorso la ragazza, una studentessa modello, dal tetto della sua scuola si è lasciata andare giù e nonostante gli immediati soccorsi non c’è stato nulla da fare.
Nello zainetto lasciato sul tetto una lettera, probabilmente scritta poco prima di farla finita, dove è scritta l’accusa contro i genitori, i loro ripetuti no, i tanti divieti assoluti, la volontà di tenerla, a suo dire, come una reclusa in casa.
L’ultimo no è stato quello di proseguire gli studi per un anno in Cina. Da qui l’avvio dellle indagini, come atto dovuto, della magistratura e degli investigatori che avrebbero pure trovato a casa altri suoi biglietti d’accusa ai genitori compresa la minaccia di farla finita.
E ci sarebbe anche un video girato col telefonino dalla stessa giovane con l’ennesima denuncia sul difficile rapporto coi genitori accompagnata dalla richiesta ai carabinieri ad indagare
Da tutti questi elementi la decisione dei magistrati di procedere con le ipotesi di reato, per tutelare, hanno spiegato, la memoria della ragazza e gli stessi genitori.
Un caso però ancora poco chiaro e anche estremo, mentre la domanda è: troppe le aspettative dei genitori sui figli? Troppa pressione sulle spalle di un adolescente? Oppure non è del tuto vero quello che si dice e cioè che oggi i genitori, non assumendosi responsabilità, viziano i ragazzi e demandano tutto ad altre agenzie educative come la scuola?
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