Verrà pubblicato mercoledì 25 marzo, al massimo giovedì 26, il decreto ministeriale per stabilire l’assegnazione degli 85 milioni di euro stanziati dal Governo per la didattica distanza, attraverso il Decreto Legge n. 18 “Cura Italia”: i soldi serviranno per l’assegnazione delle risorse per acquistare device e materiale informatico da assegnare agli alunni di famiglie non abbienti, dopo che al ministero è giunta negli ultimi giorni la richiesta di oltre 45 mila tablet. Lo confermano alla Tecnica della Scuola fonti ministeriali, come già affermato dalla prima responsabile dello stesso dicastero, Lucia Azzolina. Un altro decreto attuativo, verrà emanato dalla stessa ministra per finanziare i materiali che le scuole dovranno acquistare per sanificare gli istituti scolastici, quando verranno riaperti dopo la fine dell’emergenza per il contagio da Coronavirus.
Con il primo decreto, dal ministero dell’Istruzione arriveranno precise indicazioni per l’acquisto di strumenti informatici, attraverso le scuole, per gli alunni appartenenti a famiglie indigenti, come previsto dall’articolo 120 del dl sulle “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”.
Gli acquisti si effettueranno con la modalità del comodato d’uso, tramite i canali tradizionali Consip e Mepa utilizzati dalle pubbliche amministrazioni, quindi con prezzi calmierati e minori alle medie del mercato informatico: sarà possibili acquistare, come device, certamente computer e tablet, ma sembra che venga data la possibilità agli alunni, tramite le loro famiglie, di comprare anche altre attrezzature utili a stabilire un collegamento on line, come le schede Sim – per permettere i collegamenti internet – e pure ausili informatici per gli allievi disabili.
Resta tuttavia un problema che, al momento, non sembra facilmente risolvibile: 70 milioni di euro corrispondono a non meno di 200 mila tablet, i quali, forse, non sono neppure disponibili sul mercato e che, nelle attuali condizioni, non sarà facile far entrare in Italia dai Paesi che li producono. Soprattutto, in pochi giorni, come invece serve in questo momento.
Ricordiamo che l’articolo 120 del dl n. 8, ‘Piattaforme per la didattica distanza del decreto’ del 17 marzo 2020, stabilisce che 10 milioni di euro serviranno alle scuole per “dotarsi immediatamente di piattaforme e di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza, o di potenziare quelli già in dotazione, nel rispetto dei criteri di accessibilità per le persone con disabilità”; altri 70 milioni di euro serviranno per “mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme” e “per la necessaria connettività di rete”; 5 milioni di euro, infine, serviranno a “formare il personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza”.
Con un secondo decreto, sempre alla firma della ministra Lucia Azzolina e in via di emanazione, da Viale Trastevere si darà il via libera alle modalità di reperimento dei materiali utili alla sanificazione delle sedi scolastiche, da realizzare prima del rientro a scuola una volta terminata o ridotto il rischio del contagio dal temutissimo Coronavirus, come previsto dall’articolo 77 sempre del Decreto Legge n. 18 “Cura Italia”.
Con questo Decreto Legge, il Governo, ha stabilito, infatti, anche la “Pulizia straordinaria degli ambienti scolastici”.
“In relazione all’emergenza sanitaria connessa alla diffusione del COVID-19, al fine di consentire alle istituzioni scolastiche ed educative pubbliche del sistema nazionale di istruzione, ivi incluse le scuole paritarie, di dotarsi dei materiali per la pulizia straordinaria dei locali, nonché di dispositivi di protezione e igiene personali, sia per il personale sia per gli studenti – si legge nell’art. 77 del decreto -, è autorizzata la spesa di 43,5 milioni di euro nel 2020. Le predette risorse finanziarie sono ripartite tra le istituzioni scolastiche ed educative pubbliche del sistema nazionale di istruzione, ivi incluse le scuole paritarie, con il decreto di cui all’articolo 1, comma 601, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Alla copertura degli oneri derivanti dal presente articolo si provvede ai sensi dell’articolo 126“.
Ricordiamo che sul destino degli 85 milioni di euro destinati alla didattica a distanza piuttosto che alla sanità, La Tecnica della scuola, ha chiesto ai lettori di dare il loro parere sull’argomento e votare il sondaggio sulla pagina Facebook.
La domanda posta è: “Sei d’accordo a dare alla sanità gli 85 milioni di euro della Didattica a distanza, stanziati con il D.L. “Cura Italia”, per acquistare mascherine e respiratori?“.
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