La scuola italiana è alla prese con la didattica a distanza a causa dell’emergenza coronavirus. Stiamo proponendo diverse esperienze da tutto il territorio italiano.
A tal proposito, abbiamo fatto una chiacchierata con Alessandro Laudicina, insegnante di Sostegno presso la secondaria di primo grado dell’IC Marcaria-Sabbioneta della provincia di Mantova.
Il prof Laudicina fa parte del Team d’istituto per l’innovazione digitale. L’Istituto Comprensivo è formato da circa mille alunni distribuiti in 14 Plessi: comprende 5 scuole dell’Infanzia, 6 scuole Primarie e 3 Secondarie.
Le attività a distanza coinvolgono tutti i docenti e tutti gli alunni?
Si, possiamo affermare che le attività a distanza con gli ausili digitali coinvolgono tutti gli alunni e i docenti, ma con ausili e modalità diverse. Riguardo agli alunni della secondaria e della primaria, ci si avvale del registro elettronico per veicolare, in alcuni casi, le lezioni registrate dai docenti, test ed attività formative. Inoltre attraverso la nostra piattaforma del registro elettronico, è possibile avere la restituzione dell’attività svolta da parte dell’alunno/a.
Per l’infanzia le maestre veicolano buone prassi, attività e conforto a tutti i bambini, attraverso i canali come w.app.
Riguardo i docenti, tutti gli impegni collegiali, di confronto e di organizzazione didattica avvengono, oramai da una settimana, attraverso la piattaforma di Google “Meet”.
Riguardo alla didattica a distanza, stiamo studiando diversi ausili per rendere più efficace le nostre proposte didattiche, ci rendiamo conto che la didattica a distanza non è soltanto trasmettere i compiti a casa e correggerne la restituzione; per cui valutiamo le possibilità offerte dalle diverse applicazioni che girano sul web (es. screencast-o-matic) che potranno esserci di aiuto nel trasmettere in modo efficace le nostre attività formative.
Quali sono stati i primi provvedimenti messi in atto alla notizia della sospensione delle attività didattiche?
Nessuno di noi, da un giorno all’altro, si aspettava la chiusura, poi trasformata in sospensione delle attività didattiche. Tra i primi provvedimenti messi in atto, pensando riguardasse una sola settimana, ci siamo limitati ad assegnare compiti ed attività di ripasso con l’ausilio del registro elettronico.
Sono state messe in campo specifiche risorse economiche in questa situazione.
Al momento nessuna risorsa economica è stata messa in atto, anche perché le risorse, giunti in questo momento dell’anno scolastico, sono magre.
Come vi siete coordinati con il Dirigente scolastico e tra docenti?
Ci siamo coordinati attraverso comunicazioni via e mail, sito d’Istituto e videocomunicazione attraverso Google Meet.
Avete seguito una specifica formazione?
No, ma abbiamo seguito dei tutorial formativi costruiti dalla nostra animatrice digitale dell’Istituto.
Prima di questi eventi, utilizzavate già modalità di didattica a distanza?
No, anche se già dall’inizio dell’a.s. pensavamo di lavorare per abilitare e formare gli studenti della secondaria di primo grado all’uso del pacchetto della suite Google.
Utilizzate delle piattaforme specifiche?
Semplicemente “Nuvola”, anche perché è quella conosciuta dalle famiglie dei alunni.
Come hanno reagito i vostri allievi di fronte a questo nuovo modo di fare didattica?
In molti casi, gli alunni, seguiti dalle famiglie, si sono dimostrati seri e hanno risposto con tempestività alle consegne; ci arrivano segnalazioni di alunni che hanno molta nostalgia e voglia di ritornare tra i banchi in una didattica tradizionale
Avete riscontrato della difficoltà? E se sì, quali?
Le difficoltà principalmente riscontrate sono che non tutte le famiglie dispongono di attrezzature informatiche adeguate, qualcuno non ha in casa il PC.
Altre famiglie ci segnalano la difficoltà nell’elaborazione dei formati digitali (Jpg, pdf,).
Avete pensato a soluzioni specifiche per alunni con disabilità, DSA e BES?
Si, come insegnante di sostegno, il mio primo pensiero è andato a tutti gli alunni della macro area BES; al riguardo, stiamo pensando a veicolare degli adattamenti, in linea con PEI e PDP di ciascun alunno, che in base alla disciplina di interesse, attraverso Mappe mentali, sintesi vocali, rielaborazioni narrative attraverso il software “Comic Life”, video-lezioni, possano costituire il più adeguato supporto possibile in queste condizioni di emergenza.
Ciascun docente sta cercando di usare in modo più appropriato e in base alle proprie competenze digitali, gli ausili più idonei.
Le esperienze di didattica a distanza raccontate dalla Tecnica della Scuola
Didattica a distanza, l’esperienza di un liceo di Parma della rete Avanguardie Educative
Didattica a distanza, un esempio per restare i punti di riferimento dei nostri alunni
Didattica a distanza, l’esperienza di due licei di Catania [INTERVISTA]
Didattica a distanza, l’esperienza di un istituto comprensivo di Modena
Didattica a distanza: manteniamo una relazione viva con gli studenti. Esperienza del “Tosi” di Busto Arsizio [VIDEO]
Didattica all’aria aperta contro il coronavirus
Didattica a distanza, l’esperienza di una scuola di Paternò (Catania)
Didattica a distanza, l’esperienza di un Comprensivo di Siracusa
Didattica a distanza, gli alunni riescono a seguirla? L’esperienza di una scuola toscana