Nei giorni di sospensione dell’attività didattica e di chiusura di molte scuole, a seguito dell’emergenza da Coronavirus, la didattica a distanza verrà garantita dai dirigenti scolastici. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, durante la diretta facebook di commento all’approvazione del decreto legge Cura Italia.
La ministra: lo dice la Costituzione
Dalla ministra, quindi, giunge un chiaro messaggio su un dovere di controllo dell’operato dei docenti, da parte dei capi d’istituto, che farà discutere non poco: se è vero, infatti, che i dirigenti hanno l’obbligo di organizzare l’attività didattica, secondo diversi sindacalisti questa va intesa solo come formazione in presenza, tradizionale, mentre non la sua attuazione telematica andrebbe considerata solo a livello volontario.
Come fare didattica a distanza?
“Avete quest’obbligo – ha detto invece la titolare del dicastero dell’Istruzione, rivolgendosi ai presidi -: ce l’avete sulla base dell’articolo 34 della Costituzione, che tutti noi dovremmo tenere nel cuore, il quale riguarda il diritto all’istruzione dei nostri studenti. Questo diritto deve essere rispettato”.
Rivolgendo “un appello ai dirigenti scolastici”, Azzolina ha detto: “Voi sì che siete i comandanti della nave, adesso avete una responsabilità fondamentale: garantire che l’attività didattica a distanza venga effettuata”.
“Abbiamo messo milioni di euro per arrivare a quegli studenti che si trovano in condizioni economiche più svantaggiate, affinché anche loro possano avere un device e fare didattica a distanza. Adesso sta a voi, dirigenti scolastici, garantire il diritto all’istruzione”.
Perchè lo smart working è un dato di fatto
La ministra ha elencato, quindi, i motivi per cui i dirigenti scolastici non debbono meravigliarsi di sorvegliare l’andamento della didattica on line: “non avete bisogno di fare domande sullo smart working. Ho superato il concorso come dirigente scolastico e voi lo sapete meglio di me, perché lo avete superato anni fa. Abbiamo il decreto legislativo 165 del 2001, che vi dà autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di organizzare scolastica secondo criteri di efficienza e efficacia”.
Azzolina cita anche “il Ccnl, area V 2002-2005, per cui il dirigente organizza autonomamente i tempi e modi della propria attività, correlandola in modo flessibile alle esigenze dell’istruzione scolastica; il Ccnl area dirigenziale istruzione e ricerca 2016-18, per cui il dirigente conforma la sua condotta al dovere costituzionale di servire la Repubblica con impegno e imparzialità. Potremmo continuare all’infinito. Mi fido ciecamente di voi”, conclude la ministra.
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