La didattica a distanza, soprattutto quella fatta con le videolezioni sta avendo in alcuni casi degli effetti dirompenti che riguardano i comportamenti degli alunni collegati con i docenti.
Accade che alcuni studenti non appartenenti alla classe in videolezione in quel momento si intromettano (con la complicità degli alunni della classe collegata) attraverso l’invio del codice.
Quindi si verificano situazioni paradossali di intrusioni di altri studenti che non appartengono a quella determinata classe che sta svolgendo in quel momento la videolezione. Si tratta, per la verità, di forme di cyberbullismo nei riguardi del docente che sta effettuando la videolezione.
Insomma tutti gli strumenti tecnologici messi in mano agli adolescenti di oggi, spesso, si rivelano un’arma pericolosa per l’uso improprio che ne fanno. Sono episodi spiacevoli che vanno a minare l’onorabilità dell’istituzione scolastica e la professionalità del docente in causa che sta svolgendo onestamente il proprio lavoro in questo periodo di grave emergenza mondiale da coronavirus.
Il docente, è bene ribadirlo, è sempre un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni. Servono, quindi, maggiore tutela e soprattutto rispetto in tutte le sue forme.
Mario Bocola
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