Al di là della didattica a distanza, delle piattaforme da utilizzare e delle modalità di interazione tra docenti e alunni se con videolezioni, audiolezioni, invio di materiale didattico per lo studio, ora è fondamentale ristabilire il rapporto umano, far sentire il calore e la vicinanza per questo difficile momento che stanno attraversando.
L’uomo e soprattutto la salute di ciascuno di noi e degli altri vengono prima di tutto. In questi giorni se ne sono sentite di tutti i colori, di accuse rivolte ai docenti che, tra mille difficoltà stanno facendo il massimo per garantire la continuità didattica agli studenti anche con mezzi e strumenti ridotti.
Purtroppo ci sono genitori che non hanno capito la gravità della situazione ed hanno la “presunzione” di dettare legge e “consigliare” ai docenti quali modalità dovrebbero adottare per “controllare” se i figli hanno eseguito i compiti assegnati. Ci sono genitori che non si accontentano delle comunicazioni date dai docenti sul registro elettronico, vogliono e “pretendono” in un momento di estrema emergenza per il Paese che i docenti facciano lezione in “diretta” da casa con interrogazioni, verifiche scritte e assegnino una valutazione.
Purtroppo si deve sapere che non tutte le famiglie hanno un personal computer, una stampante, uno scanner nel proprio domicilio e, quindi, devono barcamenarsi con gli smatphone e le memorie dei pc che si riempiono con l’invio di materiali didattici. Non è pensabile che lo studente stia cinque ore al giorno davanti al computer con il docente collegato che faccia lezione come se fosse in classe. La didattica a distanza è un mezzo efficace, ma non si può pretendere che sia la medesima cosa della lezione svolta in classe, perché la realtà virtuale non è affatto la “vera” realtà fatta di sentimenti, di emozioni collettive.
Si invitano, pertanto, i genitori degli studenti ad avere soprattutto rispetto per la professionalità di ciascun docente, soprattutto in questo momento buio che l’Italia intera sta attraversando e ad avere pazienza, veramente tanta pazienza perché gli insegnanti non abbandoneranno i vostri figli, ma li sosterranno sempre.
Lascateli lavorare con tranquillità perché hanno dimostrato e continuano ad avere molta passione per il loro lavoro.
Mario Bocola
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