In questo periodo di emergenza sanitaria legata al coronavirus, sono tante le iniziative pubbliche e private che hanno fornito contributi formativi a supporto dell’interruzione della didattica tradizionale nelle aule delle scuole.
Una di queste interessanti e lodevoli iniziative è quella dell’Unesco chiamata “Global Education Coalition”
che vede la discesa in campo del colosso Ericsson con programma “Educate”, il programma digitale con contenuti online per il miglioramento delle competenze digitali degli studenti delle scuole secondarie e dell’università.
L’iniziativa come detto, nasce a livello WorldWide per far fronte al fatto che globalmente oltre un miliardo di studenti non hanno potuto frequentare per periodi diversi la scuola tradizionale a causa della pandemia, per questo c’è stata grande richiesta di programmi educativi completi in versione on line che potessero supplire e complementare la didattica a distanza, partita per necessità e in tanti casi senza una vera organizzazione strutturata alle spalle.
Il progetto prevede la messa a disposizione di un portale gratuito multilingue (Teaching AI), che ha l’obiettivo di insegnare l’innovativa Intelligenza artificiale ai bambini. Un portale web dove possono accedere sia gli insegnanti che i genitori fornendo supporto all’apprendimento degli studenti di questa innovativa ed interessante tecnologia.
Il programma Ericsson educate, include a sua volta diversi percorsi di apprendimento personalizzati totalmente gratuiti n base alle esigenze degli studenti.
Di fatto l’improvvisa riconversione nelle forme dell’insegnamento a distanza avvenuta in queste settimane resterà tra gli episodi significativi della storia delle istituzioni educative.
Una esperienza forzata che non è detto che conduca a cambiamenti necessariamente permanenti. Lo vedremo nei prossimi mesi in che modo cambierà veramente la scuola.
Di certo soprattutto in Italia si ha fame del sapere tecnologico e scientifico.
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) nel recente rapporto “Welfare Italia” ha registrato che l’Italia è ultima in Europa per transizione scuola-lavoro. Questo risultato è legato anche alle difficoltà in cui versa la scuola tecnica professionale di qualità nella quale il nostro Paese ha disinvestito per tanti anni.
La stessa Ocse individua i percorsi formativi “tecnico-pratici” come un passepartout necessario per il lavoro: il 68% dei 25-34enni con una qualifica tecnico-professionale ha infatti un impiego. Un livello occupazionale la cui percentuale è simile a quella dei laureati.
Il quadro viene completato con l’evidente carenza di diplomati e laureati in discipline tecniche e scientifiche e matematiche rispetto alla domanda di mercato, mentre si riscontra un eccesso di quelli titolati nelle discipline umanistiche e in giurisprudenza.
Buttando un occhio oltre i confini italiani, si sta sviluppando, inoltre, la consapevolezza di utilizzare con i bambini la tecnica del Blended Learning, un apprendimento misto tra didattica tradizionale in aula ed utilizzo di sistemi digitali. In Italia se ne sta cominciando a discutere ma siamo solo agli inizi.
Il tema di fondo è che ormai fin dai primi anni i bambini fano un uso massiccio di strumenti digitali, di conseguenza la tecnologia può essere, se usata correttamente, una risorsa aggiuntiva nella formazione e nei piani didattici.
E in questa direzione l’idea dell’associazione CIO CLUB ITALIA che raggruppa diversi validi specialisti del settore ICT che si sono proposti di sviluppare competenze di auto orientamento scolastico affinché i giovani (studenti di oggi e quindi futuri lavoratori di domani) possano costruire autonomamente il percorso formativo e pianificare il proprio inserimento professionale e la propria carriera.
Il progetto prevede, in particolare, incontri presso le scuole, APP attraverso cui gli studenti possono chiedere consigli ed indirizzi agli esperti del settore informatico relativamente ai propri studi e percorsi di crescita; Webinar per la divulgazione di quelle conoscenze e competenze necessarie al ragazzo per le proprie scelte.