La didattica a distanza non ha convinto nemmeno i genitori degli alunni, i quali, secondo un sondaggio di Altroconsumo, sarebbero così distribuiti: non soddisfatto il 32%, soddisfatto il 27%, indecisi il 41%.
Ma l’indagine fa sapere altre dati che servono per capire l’andamento della nostra istruzione durante il periodo di chiusura:
lo strumento didattico più utilizzato nelle scuole primarie è stato la videolezione, il 72% le ha svolte con l’insegnante principale, in media 6 ore a settimana per gli alunni di prima, seconda e terza e 8 ore per quelli di quarta e quinta. Il 39% le ha svolte anche con altri insegnanti. Il secondo metodo più comune è stato la messa online di documenti da scaricare per svolgere compiti ed esercizi (59%).
Relativamente al contenuto delle lezioni e il metodo di insegnamento, sono dipesi dalla volontà, dall’intraprendenza e dai mezzi a disposizione di ogni insegnante. Un passaggio delicato quello dalla lezione in presenza allo schermo del pc, considerato che da un’altra indagine, svolta prima del lockdown, risultava che i genitori erano molto soddisfatti dell’organizzazione precedente, sia dal punto di vista didattico (giudizio medio di 7.7 su 10), sia ambientale (7.8/10) che strutturale (punteggio di 7.2 su 10).
Ma la dad avrebbe pure costretto i genitori a provvedere ai supporti tecnologici per i figli e supportarli nel loro utilizzo, oltre che assisterli durante i compiti. Infatti, secondo l’indagine di Altroconusmo, il 15% delle famiglie ha dovuto acquistare dispositivi adeguati mentre solo nel 7% dei casi la scuola ha prestato loro gli strumenti.
Inoltre 82% afferma che il figlio ha avuto bisogno di aiuto con la didattica a distanza, specialmente nell’organizzazione della giornata (58%), per chiarire dubbi sugli esercizi da svolgere (52%) e per capire in maniera più approfondita degli argomenti da studiare (44%), ma anche per utilizzare i mezzi tecnologici stessi (30%).
E viene pure sottolineato che la responsabilità di assistere i più piccoli nelle lezioni è stata assunta dalle madri nel 59% dei casi, che hanno dovuto riorganizzare la loro vita lavorativa in base alle nuove esigenze dei figli.
In conclusione, secondo la ricerca di Altroconsumo, anche i bambini sarebbero poco soddisfatti della didattica a distanza: molti hanno sentito la mancanza dei propri compagni di classe (84%), ma anche del proprio istituto (72%).
Inoltre, più di 1 alunno su 2 ha riscontrato delle difficoltà a imparare da casa.
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