Come si stanno organizzando le scuole in occasione di questo periodo di sospensione delle attività didattiche?
Ne parliamo con Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi
Come sta reagendo la scuola italiana all’emergenza?
Direi che la scuola sta reagendo molto bene; tutte le componenti si stanno impegnando a fondo per cercare di garantire il diritto allo studio di tutti gli studenti.
I docenti stanno lavorando tutti ai limiti delle loro capacità e dei mezzi a disposizione; e anche il personale Ata sta dando un contributo determinante. Senza dimenticare che i dirigenti scolastici stanno coordinando, stimolando e sostenendo tutti in uesto incredibile lavoro.
Ma direi che anche gli studenti ha risposto in modo eccellente prendendo molto sul serio l’attività a distanza proposta dalle scuole
Nelle scuole tutti stanno cercando di dare il massimo ma è anche evidente che competenze e strumentazioni non sono distribuite in modo uniforme
Questa vicenda mette in luce che è indispensabile intervenire per mettere tutti nelle condizioni migliori. Gli 85 milioni di euro stanziati con il recente decreto legge “Cura Italia” sono certamente un segnale molto positivo
Tutto bene quindi?
Per la verità va detto che proprio nel giorno in cui ricorre l’anniversario dell’unità del nostro Paese, leggiamo di patetici e inopportuni richiami al periodo fascista, in riferimento a contesti associativi che lavorano, a beneficio del mondo della scuola, nel costante rispetto delle istituzioni. La collaborazione e la coesione, al contrario, costituiscono valori fondanti dello Stato.
Terminata l’emergenza cosa bisognerà fare?
Sarà indispensabile mettere mano ad un piano sistematico per la formazione dei docenti e di tutto il personale.
La didattica a distanza è una grande opportunità e non può essere lasciata alla buona volontà della singola scuola o del singolo docente.
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