Neanche di fronte ad un’epidemia di così vaste proporzioni si ferma la stupidità, la pochezza, l’indifferenza degli studenti che si “divertono” ad offendere e dileggiare gli insegnanti sulle piattaforme per la didattica a distanza.
Questo avviene soprattutto durante le videolezioni oppure con le registrazioni vocali delle lezioni inviate su whatsApp, le quali vengono contraffatte dagli studenti e inviate ad altri utenti. Siamo di fronte ad azioni deplorevoli di cyberbullismo allo stato puro. Per questi fenomeni di offesa dei docenti on line è bene denunciare i casi che si verificano al Dirigente Scolastico che deve informare le autorità competenti.
Questi comportamenti, secondo la giurisprudenza italiana, devono essere sanzionati con pena di reclusione fino a tre anni. Si ribadisce che il docente è sempre un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni anche con la didattica a distanza. Ecco perché la didattica a distanza ha i suoi pro e contro.
I pro sono dettati dal fatto che con la tecnologia è possibile avvicinare mondi lontani e da casa svolgere la lezioni con un computer, un tablet o uno smartphone; dall’altro ha i suoi contro per gli atteggiamenti da irresponsabili e da incoscienti degli studenti che fanno un utilizzo improprio degli strumenti informatici.
Mario Bocola