In questo periodo caratterizzato dall’emergenza coronavirus con le attività didattiche
sospese, le scuole d’Italia si sono adoperate per l’adozione della didattica a distanza
attraverso l’utilizzo delle piattaforme didattiche.
Dette piattaforme danno la possibilità di mettere in essere videolezioni con gli studenti.
Ci sono tuttavia difficoltà dettate dai comportamenti assunti dagli studenti poco responsabili durante il collegamento con i docenti. Studenti che si divertono ad accendere e spegnere il microfono, a disattivare l’audio del docente, a fare gestacci davanti alla webcam e così via.
Sarebbe il caso di chiamare alla responsabilità educativa i genitori, perché si
stanno mettendo in moto tutte le prerogative della “culpa in vigilando”.
Insomma i genitori dovrebbero vigilare i propri figli, quando questi sono collegati con i docenti per la videolezione perché non abbiano a ripetersi comportamenti che denigrano non solo l’operato dei docenti, ma impediscono, di fatto, il diritto allo studio degli
studenti volenterosi.
Si ribadisce che tali comportamenti degli alunni inadempienti vanno riferiti ai Dirigenti scolastici e sanzionati in sede di scrutinio finale o quantomeno tenuti in debita considerazione.
di Mario Bocola
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