L’I.C. Giuseppe Verdi di Palermo, a indirizzo musicale, si trova nel quartiere Malaspina Palagonia di Palermo, ed è composto da 3 sezioni di scuola dell’infanzia, 12 classi di scuola primaria (poco più di 2 sezioni) e 7 sezioni di scuola secondaria di primo grado (21 classi). Complessivamente l’Istituto è di circa 780 alunni. Il collegio dei Docenti è composto da un centinaio di insegnanti dei tre ordini, la maggior parte dei quali sono titolari. All’entrata in vigore del Dpcm del 4 Marzo l’Istituto aveva già attive ben 13 aule virtuali alla scuola secondaria. I docenti sono stati lasciati liberi di scegliere di sperimentare le piattaforme e ne hanno scelte due: Edmodo e Weschool.
Sull’uso di Edmodo sono stati formati progressivamente da 5 anni a questa parte direttamente dall’animatore digitale, durante momenti formativi appositamente deliberati dal collegio (o durante i ‘’cafè digitali’’ organizzati dall’animatore ad adesione volontaria); Weschool è in uso da un paio di anni ed è, invece, stata oggetto di studio durante la formazione organizzata qui a Palermo dall’Ambito 18 e sostenuta dal Team digitale come valida alternativa. Tutto è sempre stato lasciato alla libera adesione dei docenti e ha funzionato piuttosto bene nella convinzione che le cose imposte dall’alto non attecchiscono.
Dopo il DPCM del 4 Marzo anche i docenti che non avevano ancora sperimentato le aule virtuali si sono attivati per fronteggiare l’emergenza e, in circa 30 ore, tutte le classi virtuali di scuola primaria e secondaria rimanenti sono state attivate e tutti i docenti di tutte le materie hanno potuto iniziare a caricare materiali on line. Dopo un paio di giorni anche le maestre della Scuola dell’Infanzia hanno sentito il bisogno di contattare i loro piccoli alunni inviando ai genitori video, favole e altro materiale, ma data l’età dei bambini hanno preferito il tramite dei genitori, gli strumenti di posta elettronica e il più classico Whatsapp. Tutto il processo di cambiamento ha richiesto un lavoro attivo da parte del Dirigente per trovare soluzioni ai problemi che sono emersi, sia per quanto riguarda le questioni non ancora regolamentate, si pensi al problema della firma del docente sul registro elettronico, o alla rilevazione delle presenze degli alunni, sia per quanto riguarda gli aspetti tecnici cioè pedagogico-didattici, come la valutazione sulla piattaforma. Si è aperta una fase di sperimentazione per tutti. Attualmente stiamo monitorando le attività che sono anche trascritte sul registro elettronico. Le attività più frequenti, in ordine di preferenza sono:
1) video si argomenti specifici 2) video lezione dal web 3) attività mista di ascolto ed esercitazione 4) video lezione autoprodotta
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5) esercizi autoprodotti in piattaforma 6) presentazione ppt 7) schede o esercizi tradizionali 8) file audio.
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Le attività da menzionare sarebbero davvero tante, si va da attività in video conferenza con cui le docenti d italiano hanno svolto un’esercitazione di grammatica (analisi) on line, durante la quale gli alunni hanno imparato a gestire il turno di parola. Ma c’è anche chi fa lezione in video conferenza per leggere e spiegare Rosso Malpelo agli alunni.
Alcuni docenti di matematica hanno autoprodotto dei bei video di geometria per le loro classi: risorse che diventano patrimonio di tutti e che potranno essere ancora condivise e usate in futuro. Diverse le attività cooperative come i compiti di realtà di geografia sulla “preparazione di un viaggio’’, svolto dagli alunni in coppie e rigorosamente on line. Poi c’è chi la videoconferenza la usa in modo interessante per creare un momento di feedback con gli alunni per discutere dell’esito del test di matematica e per rispondere alle domande degli alunni creando relazione empatica distanza. E cosa molto importante: le attività sono state efficacemente inclusive.
Un interessante esempio di didattica capovolta si sta attivando con lo studio degli strumenti musicali: dopo l’assegnazione di un brano, gli alunni sono invitati a inviare un video della loro esecuzione in modo che i docenti possano dare un loro feedback su quest’ultima.
I docenti di lingua straniera sono stati molto a loro agio con queste modalità a distanza già in uso nei laboratori linguistici; e c’è chi ha potuto condurre le verifiche necessarie tramite test in piattaforma ed anzi è stato facilitato: c’è, poi, chi ha costruito un video su un argomento specifico da sé, preferendolo ad altri materiali che si possono trovare sul web, in cui gli allievi possono vedere il volto del docente e questo aiuta sicuramente l’aspetto di relazione.
Infine grande uso è stato fatto dalle audio fiabe sia dall’infanzia che dai docenti di sostegno. Tantissimi i materiali selezionati con cura. Nell’approccio alla didattica a distanza è importante recuperare il piacere dello sperimentare e dell’insegnare. Sulla DAD è stato detto che non potrà mai prendere il posto dell’insegnamento in presenza ma in questo momento di emergenza sociale si sta rivelando lo strumento che permette agli alunni di rimanere in una dimensione sociale piuttosto che di isolamento. E i docenti molto probabilmente usciranno da questa esperienza, in cui la “scelta” didattica torna più che mai alla ribalta, più efficaci di prima.
Valeria Mendola –Dirigente scolastico dell’I.C.Giuseppe Verdi di Palermo
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