A proposito di didattica a distanza, riceviamo e pubblichiamo l’esperienza del professore Antonio Tinelli, che invia anche due video esplicativi, utili come risorsa per gli studenti, di lezione di clarinetto.
Di seguito il racconto di Antonio Tinelli
Mi presento, sono il Prof. Antonio Tinelli, docente titolare della cattedra di clarinetto al Conservatorio di Musica “N. Piccinni” di Bari, e all’indomani del primo provvedimento di sospensione delle attività didattiche ho avviato la FAD – formazione a distanza con i miei studenti pubblicando, inoltre, pochi giorni dopo due videoclip sul mio canale social YouTube per condividere con tutti l’attività avviata.
Innanzitutto consentitemi di ringraziarvi per quest’occasione di diffusione e condivisione della mia attività didattica a distanza, poiché mi offre l’opportunità di raccontare quello che ho pensato di fare per sostenere i miei studenti in questo momento di grave emergenza sanitaria senza precedenti. All’indomani del DPCM del 4 marzo, incoraggiato dall’art.1 lettere g) e h), non ho esitato un attimo ad avviare una prima fase di sperimentazione di formazione a distanza con i miei studenti organizzando lezioni attraverso i più comuni servizi di messaggeria istantanea.
Premetto che la lezione frontale di uno strumento musicale ha infinite prerogative indispensabili ed insostituibili quali la cura del suono, la postura, la posizione e l’articolazione delle dita, le infinite sfumature dinamiche, la qualità delle articolazioni, etc.. Per cui, con i miei studenti, abbiamo selezionato un mezzo che potesse soddisfare quanto più possibile le esigenze per una didattica innanzitutto “in tempo reale” e possibilmente con un audio accettabile, presupposto che costituisce il limite più grande nella FAD per un musicista. Infatti, la formazione a distanza è largamente diffusa soprattutto in ambito universitario attraverso piattaforme che offrono lezioni registrate corredate da slide, mentre il sistema musicale non può fare a meno della lezione one-to-one con percorsi formativi personalizzati.
La mia più grande soddisfazione è stata riscontrare il consenso entusiastico degli studenti, abbiamo avuto modo di lavorare su tanti aspetti che tuttavia possono essere risolti anche a distanza quali ad esempio la diteggiatura, le prese di fiato, la precisione ritmica e gli errori di lettura, le articolazioni e, seppur non in modo del tutto soddisfacente e definitiva, i fraseggi, l’intonazione e le intenzioni musicali.
Certamente la qualità di connessione non sempre ottimale (ho studenti che risiedono in altre Regioni e all’estero) determina spesso un forte limite di comunicazione, ma del resto in questo periodo siamo chiamati tutti alla massima elasticità.
Lungi da me presupporre l’istituzionalizzazione della formazione a distanza per chi vuole imparare a suonare uno strumento musicale.
Soprattutto per chi segue un percorso accademico è assolutamente indispensabile stabilire il contatto diretto tra studente e docente il quale garantisce feedback altamente professionali. Lo studente inoltre beneficia nel suonare con il docente.
Non è sempre possibile trasmettere attraverso le parole le scelte interpretative e comunque gli esempi pratici e la carica empatica che si attiva tra docente e allievo nel suonare insieme nella stessa stanza è insostituibile.
Tuttavia, la formazione a distanza costituisce una valida alternativa all’interruzione del proprio percorso formativo garantendo inoltre il pieno rispetto delle disposizioni emanate dalle autorità, nell’attesa di poter tornare a respirare musica insieme agli allievi nelle nostre amate aule di Conservatorio.
L’opzione di far registrare un video agli studenti per valutarlo l’ho scartato a priori. Intanto pone tanti limiti, uno tra tutti la possibilità di interazione in tempo reale e poi non sottovalutiamo la necessità di interazione sociale che già è del tutto compromesso per via delle, seppur necessarie, restrizioni normative. Ritengo che l’intero sistema scolastico giochi un ruolo sociale oltre che educativo fondamentale in questo momento e deve essere più che mai presente nella vita dei giovani senza far sentire la sua assenza.
L’unico rammarico è non poter organizzare sessioni di studio musicale in grandi gruppi, penso al progetto Orchestra di Fiati che coordino nel mio Conservatorio con il quale abbiamo programmato importanti progetti per questo 2020. Speriamo di non dover rinunciare a nulla.
Mi associo agli artisti italiani che aderiscono alle campagne social e sostengo l’hashtag #iorestoacasa e #restoacasaesuono. Infatti a causa del Covid-19 ho dovuto rinunciare ad importanti impegni artistici, a marzo era programmato un concerto in Lombardia e un tour da solista con orchestra in Cina e ad aprile una masterclass in Olanda, un concerto e la partecipazione nella giuria del Concorso Internazionale di Clarinetto di Sofia in Bulgaria e un concerto da solista con orchestra a Malta.
Tutto rimandato. Speriamo che questo periodo rappresenti quanto prima un lontano e doloroso ricordo.
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