Attualità

Didattica a distanza, per fortuna c’è: ecco tutti gli aspetti positivi

L’unico aspetto positivo nella pandemia dei nostri giorni è che il mondo è ancora tutto connesso e l’informazione arriva a ciascuno di noi. Tutti siamo in contatto con tutti. Un vantaggio inimmaginabile solo mezzo secolo fa.

Anche la scuola, grazie alla didattica a distanza, non si è fermata e gli studenti saranno nella condizione di non perdere l’anno.

Siamo stati colti non ancora preparati è vero, e siamo in piena sperimentazione, con tanta creatività, se pure gli aspetti difficoltosi non mancano.

Proviamo però a elencare tutti e soltanto gli aspetti positivi, nella convinzione che, senza positività, non si andrà avanti in questa situazione.

Partiamo dalla considerazione che tutti hanno ormai una connessione e sono in qualche modo raggiungibili. Numeri di telefono, di cellulare, recapiti di posta elettronica vengono depositati nelle segretarie scolastiche al momento dell’iscrizione.

  • Gli studenti sono sostanzialmente contenti di andare a scuola. Marinare qualche giorno è nel dna di ciascuno, ma dopo 15 giorni la scuola manca. Ecco allora che la scuola li raggiunge, e in qualche modo riprende il rapporto, trasmette il senso della “comunità” anche sul piano emotivo.
  • La didattica a distanza è una grande occasione anche per gli insegnanti, che proseguono con tanta disponibilità e creatività il loro lavoro, un modo per dire “anche noi ci siamo”, come tanti altri lavoratori impegnati in prima linea. Gli insegnanti dovrebbero sentirsi orgogliosi di mandare avanti un servizio pubblico essenziale qual è l’istruzione, pur fra le innegabili difficoltà che ognuno si sforza di superare.
  • In una fase di “lockdown”, termine con cui è chiamato l’isolamento coatto, inimmaginabile fino a 10 giorni fa, i docenti hanno anche il delicato compito di responsabilizzare i propri alunni, e talvolta di calmare le loro angosce, che cominciano a farsi sentire.
  • La sperimentazione “forzata” di questo periodo è comunque un arricchimento professionale fatto sul campo. Ci sarà tempo, dopo, per scegliere le esperienze migliori, per definire puntualmente criteri e modalità. Questa è la fase della creatività. E comunque le scuole si stanno coordinando con dipartimenti, consigli e collegi che si confrontano online.
  • Senza la possibilità della didattica a distanza, l’anno scolastico, interrotto a febbraio, sarebbe stato irrimediabilmente perso solo un decennio fa. Oggi invece è possibile dare continuità all’apprendimento e salvare il percorso fatto.
  • Non solo l’aspetto didattico sta proseguendo, ma anche quello formativo e educativo. È una generazione, quella degli studenti di adesso, che dovrà ripensare il futuro. Quindi la scuola sta assumendo un ruolo fondamentale nel trasmettere fiducia, coraggio, senso di responsabilità e solidarietà.
  • Per supportare l’attività di didattica a distanza e aiutare i docenti, si sono moltiplicate le iniziative di supporto e le piattaforme dedicate, da parte istituzionale, di enti vari quali i musei, e di tanti privati e case editrici fra cui La Tecnica della Scuola. Insomma uno straordinario fiorire di iniziative, per tamponare l’impreparazione che si è manifestata in alcune situazioni, per condividere quello che funziona, per supportare e offrire “solidarietà digitale”, forse uno degli aspetti più apprezzabili di questo momento da incubo.
  • Finalmente le chat di classe su whatsapp hanno dimostrato di servire a qualcosa di utile: trasmettere comunicazioni importanti e non solo pettegolezzi come prima.
  •  In conclusione, la didattica a distanza adesso è l’unico valido strumento che per fortuna abbiamo a disposizione in circostanze di emergenza per mantenere il rapporto con gli alunni e mandare avanti la loro istruzione e formazione. Facciamone buon uso  hic et nunc (qui e ora), nella piena consapevolezza che nessun sistema può sostituire il rapporto umano e diretto con gli studenti. Poi si vedrà. Quando questo periodo sarà finito, si faranno le debite considerazioni.

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUL CORONAVIRUS

Ricordiamo che La Tecnica della Scuola ha aperto una pagina dedicata alla didattica distanza

Anna Maria Bellesia

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