Da ormai alcune settimane la didattica a distanza ha preso piede per fronteggiare l’emergenza coronavirus che ha sospeso le lezioni in presenza.
La nostra testata sta raccogliendo ogni giorno tantissime testimonianze di didattica distanza, mettendo in risalto i problemi così come i punti positivi di questa “nuova” attività.
Abbiamo raccolto l’esperienza di una maestra di un istituto comprensivo della provincia di Catania, in cui si racconta come la scuola si sia organizzata per gli alunni di scuola primaria.
L’insegnante racconta che sin dalla sospensione delle lezioni, si è creato un “canale di comunicazione con i genitori tramite il rappresentante di classe a cui abbiamo mandato, tramite WhatsApp, delle dispense con esercizi di ripasso e potenziamento“.
Col passare dei giorni, però, l’istituto si è “attrezzato” ed in seguito alle disposizioni del dirigente scolastico si è passati all’utilizzo della piattaforma We School.
Con We School stiamo creando “delle classi virtuali per cercare di portare avanti, nonostante tutto, l’anno scolastico”, spiega la maestra.
Certamente, come hanno evidenziato altre esperienze, la difficoltà risiede nel fatto che i docenti fino ad oggi non hanno abbiano mai ricevuto una formazione su questi nuovi metodi di lezione online: “Non abbiamo seguito nessuna formazione specifica. Personalmente ho sempre sentito parlare di queste risorse digitali ma non le ho mai utilizzate anche perché alla Primaria, con dei bambini di 6, 7, 8 anni, risulta più complicato, a mio avviso, sfruttarne a pieno tutte le potenzialità, rispetto a quando si lavora con gli studenti più grandi”.
Tuttavia, secondo l’insegnante, “forse bisogna solo abituarsi. È tutto nuovo, per noi, per i nostri alunni e le loro famiglie“.
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