Con Stefano Penge, esperto di “didattica multimediale” (e non solo) parliamo di un tema che è alla ribalta da quando le scuole hanno incominciato ad usare in modo massiccio gli strumenti della cosiddetta “didattica a distanza”: anzichè lasciare alle scuole la decisione sulla piattaforma da utilizzare non sarebbe meglio mettere a disposizione di tutti un unico strumento, validato e certificato?
In tal caso quali caratteristiche dovrebbe avere questo strumento?
La didattica a distanza diventerà una modalità “normale” nel “fare scuola” anche in futuro, finita la fase di emergenza?
A queste domande risponde Stefano Penge, che da almeno 25 anni si occupa di formazione a distanza e di didattica della multimedialità.
La riduzione di quasi 8.000 unità di personale Ata dal prossimo mese di settembre, praticamente…
C’è soddisfazione, da parte sindacale, sull’esito dello sciopero del 31 ottobre scorso.Un po’ tutti rilevano…
La scuola non è un luogo rivolto a giovani privilegiati. Anzi, è il luogo per…
Il gup di Palermo Paolo Magro ha condannato a 11 anni e 4 mesi di…
In un istituto di Prato, come in molte scuole italiane, è scattato il divieto di…
Comprendere il funzionamento del cervello umano è essenziale per insegnare a gestire gli errori. La…