Lombardia, Campania e Sicilia: sono queste le tre regioni che hanno avuto le maggiori somme (il 38% del totale) da destinare alle scuole dopo la ripartizione dei fondi a seguito dell’emanazione del decreto ministeriale sugli 85 milioni di euro stanziati dal governo.
Non si va a scuola, ma la didattica continua, tramite il computer. Non tutti però hanno pari accesso all’istruzione a distanza. Tra linea internet non efficiente e mancanza di device (pc e tablet) a disposizione, l’apprendimento non è ottimale.
Per mitigare il gap di apprendimento, il ministero dell’Istruzione ha approntato delle misure volte ad assegnare alle singole scuole fondi per il potenziamento delle piattaforme per la didattica a distanza e per dotare gli stessi istituti di strumenti tecnologici.
Il Decreto Legge 17 marzo 2020, n.18 all’art. 120 comma 2 ha previsto diverse risorse per la scuola in una misura pari a 85 milioni di euro.
Le somme per i dispositivi digitali (70 milioni) sono state distribuite fra le scuole tenendo conto del numero totale di alunni dell’istituto (per il 30% del totale dell’importo), ma anche dell’indicatore Ocse Escs (per il 70% del totale dell’importo), che consente di individuare le aree dove ci sono famiglie più bisognose e dove, soprattutto, sono meno diffuse le dotazioni digitali.
La Tecnica della Scuola ha individuato come è stata realizzata questa distribuzione di fondi.
Al primo posto per assegnazione delle risorse (grafico n. 1), si colloca la Lombardia, con 12 milioni di euro messi a disposizione (14% del totale); segue la Campania, con 10,6 (13%), poi la Sicilia con 9,1 milioni (11%).
Al quarto posto troviamo il Lazio con 7.3 milioni assegnati.
In fondo alla classifica, si collocano l’Umbria con 1.2 milioni, la Basilicata con 1 milione e il Molise con 479 mila euro.
GRAFICO 1
Abruzzo 1.9 milioni
Basilicata 1.0 milioni
Calabria 3.6 milioni
Campania 10.6 milioni
Emilia Romagna 5.4 milioni
Friuli Venezia Giulia 1.5 milioni
Lazio 7.3 milioni
Liguria 1.8 milioni
Lombardia 12 milioni
Marche 2.3 milioni
Molise 479 mila
Piemonte 5.6 milioni
Puglia 6.8 milioni
Sardegna 2.7 milioni
Sicilia 9,1 milioni
Toscana 4.8 milioni
Umbria 1.2 milioni
Veneto 6.1 milioni
La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in una nota assicura che “appena arriveranno nelle casse dei loro istituti, i dirigenti scolastici potranno utilizzarle immediatamente”.
Degli 85 milioni stanziati per tutte le regioni italiane, 10 potranno essere utilizzati dalle istituzioni scolastiche per favorire l’utilizzo di piattaforme e-learning, per dotarsi di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza o per potenziare quelli già in loro possesso. Altri 70 milioni saranno utilizzabili per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso gratuito, dispositivi digitali per la fruizione della didattica a distanza. I restanti 5 milioni serviranno a formare il personale scolastico.
Il decreto incrementa, infine, il Fondo per le emergenze educative del Ministero di 2 milioni di euro, anche questi utilizzabili per le esigenze delle scuole per fronteggiare l’emergenza Coronavirus sul piano della didattica.
Ancora più indicativo risulta il calcolo per province (grafico n.2). Infatti, considerando le dieci città più grandi d’Italia, non è la città di Roma ad avere il maggior numero di fondi, ma Napoli. Questo, grazie soprattutto all’indicatore Ocse Escs, che ha dato il via libera a ben 5,8 milioni di euro per il capoluogo campano.
GRAFICO 2
Poi, c’è proprio Roma, con 5 milioni, Milano con 3,5, Torino con 2,8, Bari con 2,7, Palermo con 2,3 e Catania con 2 milioni.
TOP 3
Napoli 5,8 milioni
Roma 5 milioni
Milano 3,5 milioni
“Abbiamo scelto un criterio che ci consentirà di raggiungere meglio le zone del Paese e le famiglie dove c’è maggiore necessità – ha sottolineato la ministra Azzolina –. Queste che distribuiamo sono risorse importanti per la scuola con cui oggi rispondiamo a un’emergenza, ma attraverso cui gettiamo anche le basi per il futuro”.
Ma qual è la scuola che ha ottenuto più fondi? Lo spieghiamo con il grafico n.3. Si tratta dell’istituto “Pietro Piazza” di Palermo (2.357 alunni con 115 classi) con 20.347 euro; poi c’è l’istituto comprensivo “Cilea-Mameli” di Caivano, in provincia di Napoli con 17.326 euro (ben 5 plessi).
Al terzo posto si colloca l’istituto professionale “Karol Wojtyla” di Catania con 17.249 euro (1453 alunni per 77 classi)
Si tratta di istituzioni scolastiche dove, evidentemente, le necessità degli alunni e le emergenze previste dagli altri parametri indicati dei dirigenti scolastici, risultano particolarmente forti.
Nella top 10 troviamo altre quattro scuole della Campania, due della Sicilia, tre della Toscana e una dell’Emilia Romagna.
GRAFICO 3
Infine, con un decreto a parte, sono stati stanziati più di 9 milioni di euro per gli assistenti tecnici di informatica alle scuole per supportare la didattica a distanza. Le scuole sono autorizzate ad assumere gli assistenti tecnici, per l’a.s. 2019/20, con contratti a tempo determinato sino al termine delle attività didattiche, ossia sino al 30 giugno 2020.
Cosa fanno gli assistenti tecnici? Sono coloro che svolgono consulenza e supportare all’utilizzo delle piattaforme e allo svolgimento dell’attività didattica a distanza. Supportano gli alunni nell’utilizzo degli strumenti assegnati in comodato d’uso.
In base al decreto la regione che ne avrà di più, dalla quota di 1000 assistenti tecnici, è la Lombardia con 161, seguita dalla Campania con 112. A pari merito troviamo Sicilia e Lazio con 95.
CLICCA QUI PER SCARICARE LA NOTA MINISTERIALE n.562 con le istruzioni operative
Decreto Ministeriale n. 186 del 26 marzo 2020
Decreto Ministeriale n. 187 del 26 marzo 2020
Allegato 1 (riparto delle risorse per le scuole)
Allegato 2 (assistenti tecnici)
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