Con una nota indirizzata alle scuole, ai dirigenti scolastici e alle RSU di tutta la Campania, la struttura regionale della Uil Scuola sottolinea una serie di difficoltà (o addirittura di irregolarità) che si stanno verificando nel territorio.
“Pervengono alla nostra organizzazione – scrive Uil Scuola – numerose segnalazioni circa l’emanazione in molte scuole, di circolari attraverso le quali si dispongono modalità di attivazione della didattica a distanza improbabili, inopportune e a nostro parere illegittime”.
“Alcuni dirigenti scolastici – sostiene il sindacato campano – richiedono ai docenti di svolgere l’attività didattica a distanza secondo il proprio orario di servizio pre-emergenza. Fanno la stessa richiesta ai docenti di sostegno dai quali si pretende la compresenza unitamente ai docenti di potenziamento che sono ‘invitati’ a restare a disposizione per eventuali sostituzioni. Richiedono la regolare compilazione del registro elettronico dimenticando che, come disposto dai vari DPCM, vige la sospensione delle attività didattiche”.
Prosegue la UilScuola: “Si chiede, poi, la compilazione di schede di monitoraggio, come se in questo momento la priorità fosse ancora una volta la sola burocrazia. C’è chi poi, silenziosamente ‘irrompe’ nella classe virtuale trasformando la DAD in una sorta di Grande Fratello. C’è chi pretende di svolgere riunioni di organi collegiali con poteri deliberanti a distanza, senza considerare le difficoltà di connessione sincrona di molti e la non validità formale delle decisioni prese in tal modo. Chi chiede di provvedere a una regolare e idonea valutazione degli alunni e allo scopo alcuni vengono costretti a un’interrogazione da bendati per essere sicuri che non ricevano suggerimenti al di là dello schermo. L’elenco delle indicazioni a dir poco singolari potrebbe continuare all’infinito”.
“Questo stato di cose – conclude il sindacato – sta rendendo sempre più teso il rapporto tra alcuni dirigenti scolastici e docenti. Pare che qualcuno dimentichi che la didattica a distanza è e deve essere solo uno strumento temporaneo, un mezzo straordinario per affrontare una situazione di emergenza che non potrà mai sostituire il rapporto empatico alunno-docente. Dimentica la libertà d’insegnamento, il diritto alla privacy, la collegialità, le più elementari norme sulla sicurezza nell’utilizzo di videoterminali, le pari opportunità, le difficoltà delle famiglie, il diritto allo studio di tutti “.
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