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Didattica a distanza, un milione di alunni non la fanno. Gallo: tornino subito in classe distanziati con mascherine

Il diritto allo studio non può lasciare nessuno escluso: per questo bisogna valutare il rientro in presenza, già nel corso di quest’anno scolastico, quindi maggio, degli alunni che non sono raggiunti dalla didattica a distanza. A chiederlo, con un ordine del giorno del 29 aprile al decreto legge del 25 marzo n. 19, da convertire in legge, per fronteggiare l’epidemia da Covid-19, è il presidente della Commissione Istruzione della Camera, Luigi Gallo (M5S).

Il documento dell’on. Gallo

Attraverso il documento si chiede al Governo un impegno a valutare il rientro in presenza di questi ragazzi predisponendo un piano pensato, in questo anno scolastico, dunque prima di settembre. L’odg è stato agganciato alla Camera al Dl 19 ora in discussione in Aula alla Camera.

La richiesta giunge a seguito del monitoraggio del ministero dell’Istruzione, dal quale risulta che il 6% degli alunni non è raggiunto dalla didattica a distanza: ci sono altri sondaggi che rivelano cifre di esclusi ben più alte, si legge nel documento. Nella lista rientrano anche diversi alunni DsA, Bes e con sostegno.

Nei giorni scorsi, l’ex ministra Maria Stella Gelmini aveva quantificato in almeno un milione e mezzo il numero di alunni che per vari motivi non partecipano alle lezioni on line.

Rientro comunque in sicurezza

Secondo Gallo, tra gli esclusi vi sono soprattutto categorie sociali disagiate, probabilmente già in una condizione di povertà educativa e culturale.

L’apertura delle scuole sarebbe solo per i ragazzi esclusi dalla didattica a distanza “in assoluta sicurezza e predisponendo le misure del distanziamento fisico e l’uso obbligatorio i dispositivi di protezione personale per recuperare il percorso di apprendimento interrotto e colmare eventuali gap sopraggiunti”.

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