Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, alla presentazione del rapporto “Scuola, i numeri da cambiare” ha proposto di cambiare l’insegnamento della matematica per renderlo più adeguato alle esigenze dei ragazzi. “Voglio un’alleanza per il merito che risolva i problemi concreti, vorrei che passassimo dalla scuola della selezione sociale quella della valorizzazione dei talenti, che non perda chi ha un’intelligenza pratica e non astratta. Basta con l’insegnamento astratto, ci vuole una formazione sempre più personalizzata con un docente che si faccia carico di coloro che hanno difficoltà e di coloro che sono studenti eccezionali”. VAI AL CORSO
Insomma, il capo del dicastero di Viale Trastevere crede che la matematica debba essere insegnata in modo esperienziale, facendola applicare nel concreto ai ragazzi.
Nella scuola secondaria di primo grado, le competenze matematiche vanno costruite muovendosi in contesti motivanti, per fornire agli allievi esperienze cognitive significative, mantenendo una relazione costante anche con le altre discipline che lo studente si trova ad affrontare.
Uno dei nodi cruciali nel processo di apprendimento in matematica è proprio costituito dal concetto di numero e, potremmo dire che le esperienze significative relative a questo nucleo tematico sono, di volta in volta legate all’introduzione dei vari insiemi numerici. Le competenze che si costruiscono negli alunni rispetto a questo nucleo tematico sono legate ai diversi significati di numero che essi incontrano nelle loro esperienze extrascolastiche e scolastiche. In definitiva i numeri naturali sono stati creati dalla mente umana per contare gli oggetti di vari insiemi pur non avendo i numeri stessi nessun riferimento concreto alle singole caratteristiche degli oggetti contati.
Comprendere questa astrazione è compito si studi più evoluti. Per un bambino i numeri sono collegati ad oggetti concreti ed al linguaggio che dà i nomi e simboli ai singoli numeri. Una delle prime esperienze che gli studenti fanno a scuola rispetto ai numeri, inoltre, è quello di utilizzarli nelle operazioni aritmetiche e nel risolvere situazioni problematiche. Rispetto a questo punto è importante però che l’alunno comprenda il significato delle operazioni e la valenza che le stesse hanno nella risoluzione di problemi (Castelnuovo, 2017; D’Amore, 1999).
Modificare i metodi di insegnamento facendo in modo che i bambini siano partecipi attraverso l’uso di materiali concreti, favorendo la discussione matematica in classe tra pari e con l’insegnante, consente agli alunni di comprendere le procedure e quindi di modificare la percezione che si ha della matematica (Gasca, 2016).
L’approccio che viene illustrato in questo corso è proprio quello di far fare agli alunni inizialmente esperienze, per passare poi ad occasioni di riflessione e di studio su numeri e operazioni (ricercare regolarità, individuare numeri che soddisfino a condizioni date, metodi di scrittura e di rappresentazione, anche attraverso le diverse tappe di sviluppo nella storia dell’umanità).
Su questi argomenti il corso L’insegnamento dei numeri naturali nella scuola secondaria di I grado, a cura di Marco D’Errico, in programma dal 2 dicembre.
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