Il fumetto e la graphic novel? Sono fonti non convenzionali ma che hanno un valore significativo dal punto di vista dell’analisi storica. Negli ultimi decenni lo storico ha potenziato il confronto con le nuove fonti: il cinema, la letteratura, la televisione, la fotografia, la canzone, e naturalmente il fumetto.
Come lavorare in aula con il fumetto? Ecco un’ipotesi di didattica della storia e storiografia che usa lo strumento narrativo del fumetto. (VAI AL CORSO)
Facciamo un esempio
La prima avventura di Asterix è un semplice e ironico scontro tra i nostri eroi e i loro nemici. Il contesto in cui si sviluppa la storia è l’occupazione della Gallia da parte dei Romani, che può ricordare quella tedesca dalla quale i francesi si erano liberati quindici anni prima; non a caso, nella prima tavola vediamo dei barbari germanici che se ne vanno lasciando la profetica minaccia: “Ma in guardia! Ci rifedrete!”. Per il resto la connotazione storica è unicamente uno stratagemma per mettere in scena una vicenda in cui il piccolo riesce a resistere al potente, come Davide e Golia.
È quanto leggiamo su wikipedia in relazione al primo albo di Asterix il gallico, ambientato attorno al 50 a.C., dopo la sconfitta di Vercingetorige, quando la Gallia è occupata dall’esercito romano.
Quali competenze?
Su quali competenze si può lavorare in classe a partire dall’albo di Asterix?
- Sull’identificazione delle fonti non convenzionali per la storia romana;
- sulla competenza di analisi della complessità della fonte fumetto;
- sulla competenza di analisi comparata tra fonti non convenzionali e complementari (canzone e letteratura, cinema e televisione, giornalismo e fumetto);
- sulla lettura critica di un testo narrativo e sulla capacità di distinguere tra fatto storico e aspetti romanzati di quel fatto;
- sull’applicazione degli strumenti acquisiti ad altre epoche e ad altri argomenti.
Su questi argomenti il corso Segnali di fumetto: la storia italiana nelle graphic novel, in programma dal 24 gennaio, a cura di Marco Peroni.