Gestire il dissenso o il conflitto in classe si può? Nella quotidianità dell’esperienza lavorativa e non solo, non mancano le occasioni di disaccordo, esplicito o implicito. Spesso ci ritroviamo in situazioni relazionali sgradevoli perché ci sentiamo trattati male, o non considerati. In altre situazioni siamo noi gestire la situazione in modo direttivo e a volte aggressivo, e l’altro risponde facendo lo stesso o ritirandosi. In ogni caso, il rischio di rovinare i rapporti, professionali e familiari, esiste. Cosa dipende da noi? Cosa lasciare alla responsabilità dell’altro? (VAI AL CORSO)
Riflettere su quello che succede negli scambi tra persone vuol dire mettere a fuoco le cosiddette “dinamiche relazionali”. Ci sono intrecci interpersonali che a volte avviluppano e soffocano le relazioni e le persone invece di farle crescere in modo sano e armonioso. Eppure, i rapporti personali non dipendono solo dall’altro. Come dice la canzone “gli altri siamo noi”. Cosa possiamo fare dunque per influenzare positivamente le relazioni che ci interessano?
A volte per cambiare occorre prendere le distanze dalla situazione problematica e concedersi uno spazio di osservazione neutra, soprattutto per situazioni estremamente calde dal punto di vista emotivo. Può essere positivo offrirsi l’opportunità di non reagire in modo istintivo e automatico, ripetendo sempre gli stessi errori.
Attraverso la crescita della propria consapevolezza di sé rispetto a quelle strategie relazionali inconsce, di cui capiamo solo gli esiti negativi, possiamo modificare il nostro comportamento e smettere di pentirci solo dopo l’azione sbagliata.
Su questi argomenti il corso Strategie di gestione delle dinamiche relazionali, in programma dal 17 dicembre, a cura di Claudia Matini.
Gli obiettivi principali:
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