A che età dare un bambino il primo smartphone? Quali regole stabilire in classe per l’uso del cellulare? L’inserimento del digitale e del web nella didattica e nella formazione dei bambini non è legato alla moda (a che età il primo smartphone e il primo social?) o sollecitato da ripetuti e drammatici fatti di cronaca, ma è un fatto che i nostri bimbi vivono in mezzo ad adulti che frequentemente ed in modo ostentato usano dei giocattoli nuovi che attirano la loro attenzione o li coinvolgono con loro foto e video messi online, esponendoli talora pericoli; da cui non sono in grado di difenderli perché sempre più dipendenti e distratti dagli stessi smartphone e ambienti. (VAI AL CORSO)
La cittadinanza digitale è con la legge 92/19 art 5 uno dei 3 filoni di sperimentazione della Educazione civica e della formazione della cittadinanza. Oltre che uno dei 3 ambienti intrecciati in cui viviamo inevitabilmente (il digitale, il sociale e il naturale). Anche i processi di apprendimento di bambini/e in questi ultimi anni si sono modificati soprattutto per il consumo di multimedia nel contesto domestico.
Quindi un’educazione graduale a che cosa sono, come funzionano, come usare questi giocattoli e ambienti è necessaria, con metodi adeguati e proporzionati all’età e alla fase di sviluppo della personalità e nella relazione insegnante-allievo/a.
I più piccoli (0-7) non sanno leggere e scrivere e stanno attraversando fasi di sviluppo psicologico e personale (identificazione, rapporto con la realtà spazio/tempo e con gli altri), con cui è bene non interferire, favorendo uno sviluppo armonico (Gardner).
La formazione di atteggiamenti corretti propedeutici al digitale passa prima attraverso il gioco; in una fase successiva introdurremo robot, pc, web. Non è necessario dare loro subito in mano le TIC, perché non sanno usarle in modo utile e senza pericoli. La rete propone comunicazione, condivisione, collaborazione: si tratta di cominciare da questi atteggiamenti/prerequisiti, per poi passare all’uso di tecnologie in modo graduale, sviluppando tutti i tipi di intelligenza e attitudini: la motricità, il disegno, la capacità di collaborare, di relazionarsi con altri e comunicare (che saranno anche alla base del mondo web).
La logica è quella di non interferire coi processi già in atto nella loro crescita, ma di tenerne conto per affiancare attività adatte e che suggeriscano che esistono schermi e dietro questi schermi altre realtà, compresa parte della loro personalità. E che esiste accanto al mondo “reale” un mondo virtuale che insieme si può esplorare, programmare e “giocare”.
Anche per la fascia dagli 8 ai 10/11 anni è necessario lavorare attraverso buone pratiche, idee per brevi ricerche, materiali, video per avviare riflessioni, suddivisi per argomenti (educazione civica, razzismo, cyber bullismo, uso di smartphone, social, ricerca…).
Segui il corso Digibimbi e idee per una didattica digitale nella scuola dell’infanzia e primaria, in programma dal 9 dicembre, a cura di Rodolfo Marchisio.
Gli incontri prevedono dialogo, spazi di riflessione, scambi di esperienze e riprogrammazione del percorso in base alle esigenze dei partecipanti, per realizzare lavori in classe il più possibile contestualizzati.
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