Come lavorare in classe con l’apprendimento attivo e cosa ha a che fare con l’approccio dell’insegnante facilitatore? Come implementare in classe una didattica efficace?
Apprendimento attivo significa far crescere i ragazzi. Far crescere è attivare. È mettere alla prova, è sollecitare, è spronare, è accendere. Far crescere è lanciare studenti e classi all’esperienza concreta. Qui la strada maestra è incentrata sui metodi attivi, per una spinta che attiva concreta, non filosofica, passo dopo passo, che coinvolga tutti, ognuno con le sue possibilità e modalità. Proprio partendo dalla modalità comunicativa nella classe (parola circolare), dal cavalcare le emozioni che non dormono mai (senti-momento), fino all’uso moderato ma vivo del corpo (corpo piccolo), si guidano i ragazzi alla crescita.
Un approccio di lavoro che ha a che fare con le competenze di maieutica, ovvero l’arte di estrarre, far emergere, portare a coscienza. Una metodologia per la quale l’insegnante (in veste di facilitatore) favorisce l’espressività degli studenti e la loro capacità di aprirsi, di essere autentici e creativi.
Ecco alcuni fattori da osservare nei ragazzi, nell’ambito di un approccio maieutico:
- estroversione/introversione
- gradevolezza/ostilità
- coscienziosità
- stabilità/instabilità
L’insegnante diventa facilitatore
L’insegnante facilitatore è quel docente che al dominio della propria disciplina affianca un indispensabile repertorio di “competenze sociali”. Metodi e tecniche per un ventaglio essenziale e complementare, nelle direzioni rispettive: a) leadership assertiva e organizzazione del lavoro; b) comunicazione efficace in classe, negoziazione e mediazione; c) gestione e trasformazione di emozioni negative dei e tra i ragazzi; d) metodi attivi di condurre una lezione.
Il costrutto sottostante è quello di “facilitazione esperta”, l’incrocio di operatività tecnica con la dimensione emotivo-relazionale, che compone un “doppio centro” generativo, dal doppio orientamento, sia al compito che alla relazione. Questa attenzione binoculare è riferita anche al self dell’insegnante, alle proprie risorse tecniche ed emotive, quale ricerca di buon bilanciamento, autosservazione, supporto e cura di sé.
Il corso
Su questi argomenti il corso Apprendimento attivo in classe: culture, metodi e strumenti, in programma dal 13 dicembre, a cura di Pino De Sario.