Home I lettori ci scrivono Didattica in presenza, ma solo in condizioni ordinarie

Didattica in presenza, ma solo in condizioni ordinarie

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Siamo in una situazione straordinaria e di emergenza.

La DAD al 100% per le scuole superiori (mantenendo in presenza quella di sostegno) e per l’Università, consentirebbe di superare il problema dei mezzi di trasporto sottodimensionati e risolvere i problemi di contagio, permettendo a tutte le categorie (ristoratori, cinema e teatri, piscine e palestre) di continuare a lavorare, per non implodere tutti (oggi implodi tu, ma domani implodo io: siamo tutti collegati) economicamente e per dare un senso alla nostra vita in questo momento di smarrimento.

In questo modo si assicura la didattica in presenza a quella categoria di studenti per la quale è veramente irrinunciabile: i bambini delle scuole elementari e i ragazzi delle scuole medie che usualmente raggiungono l’edificio scolastico con mezzi privati e quindi non impattano, se non minimamente, sulla curva dei contagi.

Per i ragazzi delle scuole superiori certo che è un sacrificio con conseguenze formative, psicologiche e motorie ma si può cercare di attivare una DAD intelligente: perchè non la si attiva per le sole materie umanistiche? Perché non si fissa la fine dell’anno scolastico in corso all’inizio del prossimo anno scolastico? Perchè non si pensa di recuperare le materie scientifiche in presenza durante la prossima estate? Queste sono alcune delle iniziative possibili e valide che consentano ai ragazzi delle scuole superiori di formarsi comunque anche se in modo non ordinario.

La situazione è straordinaria, il pensiero deve diventare straordinario: possiamo fare di meglio.

E non opponiamoci per principio alla DAD, cerchiamo di pensare: forse gli operatori sanitari che ci stanno salvando la vita, mettendo a rischio la loro, si oppongono per principio al virus? Cerchiamo un modo, il più ragionevole, per andare avanti insieme.

Silvia Bastia